In tempi di restrizioni e misure draconiane si può anche trovare l’idea giusta per fare di necessità virtù. Ecco la “scuola provvisoria” con i figli a giocare, fare attività ricreative e parlare inglese in una grande sala a pochi metri da mamma e papà impegnati al lavoro. Nei giorni difficili del coronavirus, con le aule di asili e istituti scolastici chiusi ma con le imprese che non si fermano, c’è chi, nel Modenese, ha pensato di portare la scuola in azienda: succede a Formigine, alla Tekapp, realtà italo-israeliana attiva nella sicurezza informatica.
“Con la chiusura delle scuole – spiega Amedeo Faino, dipendente dell’azienda in cui si occupa di digital marketing – si è posto il problema di dove tenere i bambini durante le ore di lavoro. Siamo in 18 e diversi di noi hanno figli. Alcuni hanno lavorato all’estero, in Paesi del Nord Europa”, dove la pratica degli asili aziendali è diffusa, “e così, la settimana scorsa si è pensato di usare una sala aziendale”: inizialmente “3 o 4 di noi davano un’occhiata ai bambini proponendo loro delle attività di vario tipo” poi, con il protrarsi della chiusura delle classi per un altra settimana, prosegue, “è stata coinvolta una educatrice professionale” con cui i bambini svolgono “diverse attività, parlano inglese, giocano” permettendo ai genitori di “essere più sereni e senza dovere affidare i bambini a persone non conosciute”.
Quella messa in piedi alla Tekapp, aggiunge Faino, “è una iniziativa molto bella”, che potrebbe essere ripetuta anche quando l’emergenza legata alla diffusione del coronavirus sarà superata. “A giugno, a fine anno scolastico – osserva – gli istituti chiudono ma ci sono diversi giorni prima che si aprano i centri estivi. In quei giorni di giugno – chiosa – si potrebbe rifare” quanto sta accadendo ora. “Ho due figlie, la mia compagna lavora e, come i miei dipendenti e collaboratori, mi sono subito accorto del disagio – sottolinea in una nota il titolare di Tekapp, Daniel Rozenek -: ci siamo organizzati velocemente. Abbiamo una sala riunioni in più che diventerà la loro classe per qualche tempo. L’importante è restare uniti e pensare al bene delle nostre famiglie e alla serenità di chi lavora con noi”.
Foto di archivio
Cronaca
Coronavirus, una scuola “provvisoria” in una impresa del Modenese. Per i bimbi lezioni di inglese e giochi mentre genitori lavorano
Nei giorni difficili, con le aule di asili e istituti scolastici chiusi ma con le imprese che non si fermano, c'è chi ha pensato di portare la scuola in azienda: succede a Formigine, alla Tekapp, realtà italo-israeliana attiva nella sicurezza informatica
In tempi di restrizioni e misure draconiane si può anche trovare l’idea giusta per fare di necessità virtù. Ecco la “scuola provvisoria” con i figli a giocare, fare attività ricreative e parlare inglese in una grande sala a pochi metri da mamma e papà impegnati al lavoro. Nei giorni difficili del coronavirus, con le aule di asili e istituti scolastici chiusi ma con le imprese che non si fermano, c’è chi, nel Modenese, ha pensato di portare la scuola in azienda: succede a Formigine, alla Tekapp, realtà italo-israeliana attiva nella sicurezza informatica.
“Con la chiusura delle scuole – spiega Amedeo Faino, dipendente dell’azienda in cui si occupa di digital marketing – si è posto il problema di dove tenere i bambini durante le ore di lavoro. Siamo in 18 e diversi di noi hanno figli. Alcuni hanno lavorato all’estero, in Paesi del Nord Europa”, dove la pratica degli asili aziendali è diffusa, “e così, la settimana scorsa si è pensato di usare una sala aziendale”: inizialmente “3 o 4 di noi davano un’occhiata ai bambini proponendo loro delle attività di vario tipo” poi, con il protrarsi della chiusura delle classi per un altra settimana, prosegue, “è stata coinvolta una educatrice professionale” con cui i bambini svolgono “diverse attività, parlano inglese, giocano” permettendo ai genitori di “essere più sereni e senza dovere affidare i bambini a persone non conosciute”.
Quella messa in piedi alla Tekapp, aggiunge Faino, “è una iniziativa molto bella”, che potrebbe essere ripetuta anche quando l’emergenza legata alla diffusione del coronavirus sarà superata. “A giugno, a fine anno scolastico – osserva – gli istituti chiudono ma ci sono diversi giorni prima che si aprano i centri estivi. In quei giorni di giugno – chiosa – si potrebbe rifare” quanto sta accadendo ora. “Ho due figlie, la mia compagna lavora e, come i miei dipendenti e collaboratori, mi sono subito accorto del disagio – sottolinea in una nota il titolare di Tekapp, Daniel Rozenek -: ci siamo organizzati velocemente. Abbiamo una sala riunioni in più che diventerà la loro classe per qualche tempo. L’importante è restare uniti e pensare al bene delle nostre famiglie e alla serenità di chi lavora con noi”.
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Giustizia & Impunità
Albania, la Corte non convalida: liberi i 43 migranti. Opposizioni: ‘Fallimento di Meloni’. Da destra riparte l’attacco ai giudici: ‘Si sostituiscono al governo’
Politica
Almasri, ora la maggioranza vuole eliminare l’obbligatorietà dell’azione penale. M5s e Pd: “Così pm sotto il governo e politici impuniti”
FQ Magazine
Vespa scatenato difende il governo: “Ogni Stato fa cose sporchissime”. Opposizioni: “Superato il limite”
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Altri 43 migranti tornano in Italia dai centri in Albania. Presidente Meloni, errare è umano, perseverare è diabolico. Quanti altri viaggi a vuoto dovremo vedere prima che si metta fine a questa pagliacciata costosa per i contribuenti?”. Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, in un post sui social.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Terzo flop del ‘modello Albania’: la Corte d’Appello di Roma smonta l’ennesima trovata propagandistica del governo Meloni, sospendendo i trattenimenti e disponendo il trasferimento in Italia dei migranti deportati. Per la terza volta, la destra ha provato a forzare la mano e per la terza volta è stata bocciata. Hanno sprecato milioni di euro pubblici, violato diritti fondamentali e messo in piedi un’operazione disumana, solo per alimentare la loro propaganda. Un fallimento su tutta la linea, mentre il Paese affonda tra tagli alla sanità, precarietà e crisi sociale. Ora che farà Meloni? Toglierà la competenza anche alle Corti d’Appello per accentrarla a Palazzo Chigi?”. Così Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria nazionale Pd ed europarlamentare.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "La Corte d’Appello di Roma libera di nuovo immigrati irregolari per i quali potevano essere eseguite rapidamente le procedure di rimpatrio e rimette ancora la palla alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei Paesi sicuri. Le ordinanze che non convalidano i trattenimenti nel centro in Albania e che rimettono alla Corte di Giustizia la questione pregiudiziale, insistono sull’individuazione in via generale ed astratta dei “paesi sicuri”, ripercorrendo le motivazioni delle decisioni precedenti, senza giudicare delle posizioni dei singoli migranti. Peccato che la Corte di Cassazione ha ampiamente chiarito, lo scorso dicembre, che questa è una competenza del Governo e non della magistratura. Incredibile che la Corte d’Appello di Roma abbia considerato irrilevante questo principio e insista nel voler riconoscere ai singoli magistrati un potere che è esclusiva prerogativa dello Stato”. Lo dichiara la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Non stupisce la decisione della Corte d’Appello di Roma di bloccare, per l’ennesima volta, una misura, tra l’altro apprezzata anche in Europa, con cui l’Italia vuole fronteggiare l’immigrazione massiccia e garantire la sicurezza nazionale. I magistrati non usino il loro potere per contrastarne un altro, riconosciuto dalla costituzione e legittimato dagli italiani”. Lo dichiara il deputato della Lega Igor Iezzi.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “La Corte d’Appello di Roma libera ancora dei migranti irregolari che potevano essere rapidamente rimpatriati, rimandando di nuovo alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei paesi sicuri. Ma la Corte di Cassazione aveva chiarito che questa è una competenza del Governo. Evidentemente alcuni tribunali italiani considerano irrilevanti i principi fissati dalla Suprema Corte. Di fronte a questo non posso che esprimere profondo stupore". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “E anche oggi si certifica il fallimento di Meloni. I Centri per i migranti in Albania non sono la risposta al fenomeno migratorio, che richiede rispetto per i diritti umani e condivisione delle responsabilità a livello europeo. Nei comizi Meloni potrà continuare a dire che fun-zio-ne-ran-no ma nella realtà sono solo uno spreco immane di risorse. Se quei fondi fossero stati spesi per assumere infermieri e medici, o per aumentare gli stipendi di quelli che già lavorano nella sanità pubblica, allora si’ che sarebbero stati utili agli italiani!”. Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “Quella dei Cpr in Albania è una gigantesca buffonata. Siamo di fronte a centri totalmente inutili nella gestione del fenomeno migratorio, pasticciato sul piano giuridico, lesivi dei più elementari diritti umani e anche costosissimi. Il governo dovrebbe scusarsi pubblicamente, chiudere i centri e destinare gli ottocento milioni di euro che finiranno in questi luoghi inutili e dannosi a sostegno della sanità pubblica”. Così in una nota, Pierfrancesco Majorino, responsabile immigrazione nella segreteria nazionale del Pd.