20.304 voti per il candidato democratico. Secondo Maurizio Di Leo per Fratelli d’Italia con 8.508 preferenze. La grillina Rossella Rendina 1422
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha vinto le elezioni suppletive nel collegio Roma 1 per la Camera dei deputati. Il candidato Pd ha ottenuto il 62,2 per cento delle preferenze (20mila e 304 voti) e subentra così al dimissionario Paolo Gentiloni, diventato commissario Ue agli Affari economici. Una vittoria di larghissima misura sugli altri candidati, anche se l’affluenza è stata molto bassa: alle urne è andato solo il 17,66 per cento degli aventi diritto al voto (32mila e 622 i voti validi, 73 le schede bianche, 185 quelle nulle). Lo scorso weekend le elezioni suppletive si erano svolte a Napoli e a vincere, con un’affluenza del 9,5 per cento, era stato Sandro Ruotolo (48,4%), candidato sostenuto dal centrosinistra.
Le operazioni di voto si sono svolte nella sola giornata di domenica e la scarsa affluenza è stata dovuta anche all’impatto dell’emergenza coronavirus e la minore mobilitazione della cittadinanza. E’ comunque significativo il risultato di Fratelli d’Italia: il candidato del centrodestra Maurizio Leo era infatti espressione del partito di Giorgia Meloni che sulla prossima campagna elettorale per il Campidoglio intende puntare molto. Il volto di Fdi si è fermato al 26 per cento con 8.508 voti, ma può rivendicare un secondo posto relativamente significativo. Solo terzo il Movimento 5 stelle che governa la città da quattro anni: la candidata grillina Rossella Rendina ha preso il 4,3 dei voti (1.422). Un risultato da considerare sempre in quadro di bassissima affluenza, ma che per il M5s è solo uno dei tanti campanelli d’allarme che segnala un forte calo dei consensi. Dietro il candidato M5s si sono piazzati: Marco Rizzo del Partito comunista al 2,6% (855); Elisabetta Canitano di Potere al popolo al 2,4% (785); Mario Adinolfi del Popolo della famiglia all’1,3% (432); Luca Lo Muzio Lezza di Volt allo 0,9% (316).
La sindaca M5s in Campidoglio Virginia Raggi ha cercato di sminuire il caso parlando di “esito scontato”: “Ricordiamoci”, ha detto, “che alle suppletive ha votato meno del 30%. Facciamo comunque gli auguri al ministro Gualtieri che adesso è diventato anche parlamentare, sono contenta che durante la campagna elettorale abbia rilevato che servono più fondi per Roma: visto che è anche il ministro dell’Economia, quando vuole allargare i cordoni della borsa noi siamo pronti”. Ma, anche se quella di Gualtieri è stata per molti aspetti una vittoria annunciata, avrà comunque effetti sull’alleanza di governo. Un segnale è stato quello arrivato dal capo politico M5s Vito Crimi che, intervistato da Radio24, ha criticato la decisione del ministro di concedere un’intervista a Repubblica ieri, a urne aperte, sulle misure economiche del governo: “Non ci è piaciuto” che il ministro abbia annunciato il pacchetto di interventi economici per l’emergenza coronavirus “sui giornali”, nel giorno “in cui era in campagna elettorale” ma “non ci interessa la polemica. Noi abbiamo avuto sempre un atteggiamento leale e continueremo ad averlo. L’obiettivo è rilanciare l’economia del Paese”, ha aggiunto. “Che siano 3 miliardi o di più, vanno prese” le misure che servono, ha detto ancora Crimi. “Non devono essere sparati numeri a caso, vanno prese le misure che servono”.
Per il Partito democratico ha parlato Goffredo Bettini, membro della direzione nazionale dem: “Complimenti a Roberto Gualtieri per l’elezione. È una bella notizia per Roma, che sarà rappresentata in Parlamento da una persona seria e competente, e per tutto il Paese”, ha scritto su Facebook. Anche per la leader di Fratelli d’Italia però, il risultato del suo candidato rappresenta un segnale da inviare alla coalizione di centrodestra in vista della campagna elettorale per le amministrative 2021. “Grazie a Maurizio Leo“, ha dichiarato, “per lo straordinario impegno che ha profuso in una campagna elettorale molto complessa, in un collegio storicamente difficile per il centrodestra, contro un candidato che per vincere ha dovuto nascondere il simbolo del Pd e ha violato tutte le regole di una competizione leale. Gualtieri è scappato dal confronto con Leo sui programmi ma non ha avuto scrupoli ad usare il suo incarico di ministro dell’Economia per violare la par condicio e rompere il silenzio elettorale. La Raggi e i grillini hanno fatto finta di avere un candidato e il M5S si è confermato, ancora una volta, l’altra faccia del Pd”.