Braccio di ferro tra il virologo Roberto Burioni e il sindaco di Firenze Dario Nardella sulla decisione di aprire gratuitamente i musei del capoluogo fiorentino come incentivo al turismo. “Un segnale di apertura e fiducia”, secondo il primo cittadino. “Il virus ringrazia”, risponde il medico su Twitter.
La città toscana, dice il sindaco, è stata pesantemente colpita dalle conseguenze del coronavirus: “L’impatto di questa situazione sarà molto pesante: ci aspettiamo una rilevante riduzione di entrate non solo per l’imposta di soggiorno, con le categorie economiche che parlano di un 80% di disdette da qui ai prossimi mesi, ma anche per tutti quei canoni legati alle attività turistiche”. Firenze ha confermato l’apertura di tutti gli spazi culturali cittadini: musei, cinema, mostre, biblioteche. Inoltre, per incentivare il turismo, il sindaco ha deciso un’ulteriore misura d’accordo con l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi: musei civici gratis per tre giorni, dal 6 all’8 marzo. “Vogliamo lanciare un week end di apertura gratuita di tutti i nostri musei civici, da Palazzo Vecchio alla cappella Brancacci al museo Novecento. Cittadini fiorentini e turisti potranno approfittare di questa occasione e ritrovare nei nostri musei l’entusiasmo dell’essere comunità contro la paura”.
L’iniziativa però è stata subito stroncata dal virologo Roberto Burioni sui social: “Complimenti a Firenze, il modo migliore per combattere la diffusione di un virus estremamente contagioso – ha scritto. – Tanta gente tutta insieme dentro al museo. Il coronavirus ringrazia”. Il sindaco ha subito replicato nei commenti: “Professore ha tutta la mia stima, ma questa volta invece di fare polemica le propongo di incontrarci e lavorare insieme. Nessuno pensa alla calca nei musei: abbiamo previsto ingressi contingentarti e tutte le precauzioni del caso. Non si tratta degli Uffizi, ma dei musei civici che sono già gratuiti per i fiorentini un giorno al mese. Ciò che vogliamo dire al mondo è che Firenze non chiude”. Nardella aggiunge che, con tutte le cautele e le attenzioni del caso, la città deve occuparsi anche di “un’altra emergenza pesante, quella economica e dei posti di lavoro” e il giorno successivo ha rivendicato la sua decisione durante il programma Agorà “Abbiamo bisogno di mandare messaggio di speranza”.