Dovevano atterrare ieri all’aeroporto di Orio al Serio per poi spostarsi a Trento, ma la paura del coronavirus ha fermato in Polonia i giocatori e lo staff dello Jastrzebski Wiegel, squadra di pallavolo che domani sera avrebbe dovuto giocare contro il Trentino Volley nei quarti di finale della Cev Champions League, la “coppa dei campioni”. La Confederazione europea di volley (Cev) inizialmente aveva posto un aut-aut al club polacco paventando una vittoria a tavolino per tre set a zero a favore della squadra allenata da Angelo Lorenzetti e capitanata da Simone Giannelli.
Nel pomeriggio di oggi, però, ha cambiato idea e ha stabilito che la partita verrà rinviata. “La Cev continua a monitorare la situazione e a lavorare da vicino con tutte le parti riconoscendo che la salute e il benessere degli atleti, degli arbitri e dei tifosi è di primaria importanza – ha fatto sapere l’organizzazione -. Allo stesso tempo, la Cev invita tutti i membri della famiglia pallavolistica europea a mostrare un senso di solidarietà, collaborazione e comprensione reciproca”. Ma restano le polemiche.
Stamattina, in attesa della decisione della Cev, il Trentino Volley (vincitore di tre Champions League e cinque mondiali per club) aveva informato i tifosi che domani il match non si disputerà: la gara sarebbe stata giocata a porte aperte perché non sono previste restrizioni. Il 2 marzo la società polacca, che nel corso di questa Champions League ha battuto per due volte lo Zenit Kazan (vincitrice di quattro delle ultime cinque edizioni del torneo), aveva invece chiesto alla Cev di disputare la partita su campo neutro, in Austria, oppure di rimandare la partita.
Tuttavia la confederazione europea ha risposto che non c’erano ragioni, visto il basso numero di casi di coronavirus nella regione. Non presentandosi, lo Jastrzebski Wiegel sarebbe andato incontro a una sconfitta a tavolino senza ulteriori sanzioni. “In questa situazione – comunicava ieri Adam Gorol, presidente della società polacca -, tenendo conto, in particolare, delle preoccupazioni e dei disagi della nostra squadra, senza escludere la possibilità di una possibile quarantena dei nostri giocatori e dello staff che comporterebbe l’incapacità di continuare la partecipazione della nostra squadra alle competizioni nazionali, ho deciso di annullare il viaggio della nostra squadra”.
Così martedì il volo per Orio al Serio è stato cancellato. “Allo stesso tempo – proseguiva il presidente – dichiariamo che siamo ancora pronti a giocare i quarti di finale su un terreno neutrale o allo Jastrzębie-Zdrój”. La sua linea dura ha prevalso e, nonostante la conferma del forfait, la Cev ha fatto marcia indietro: “A differenza di quanto comunicato nella giornata di martedì, la Cev ha però deciso solamente di rinviare a data da destinarsi il match e non di assegnarlo per 3-0 a tavolino alla Trentino Itas, come previsto dal regolamento, perché un’autorità sanitaria polacca ha posto in essere misure molto restrittive nei confronti di chi entra in Polonia provenendo dall’Italia”, si legge in una nota del Trentino Volley.
La società si definisce “stupita dal cambio di linea della Cev, lamentando una gestione della questione assolutamente approssimativa ed incomprensibile da parte della Federazione stessa. Trentino Volley comprende le difficoltà che una situazione come quella attuale legata al coronavirus comporta, ma non capisce perché solo squadre italiane debbano subirne le conseguenze, quando tale emergenza è, purtroppo, presente su tutto il territorio europeo e non solo”. In Trentino i casi sono passati da quattro a cinque, come ha reso noto questa mattina il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. In Polonia stamattina è stato ufficializzato il primo caso di contagio, quello di un uomo che aveva soggiornato in Germania.