Nel frattempo, diversi avvocati si sono lamentati perché sono costretti, comunque, a presentarsi al Palagiustizia per sapere a che data saranno rinviate le loro udienze (tutte quelle civili e penali non urgenti fissate fino al 31 marzo)
La cittadella giudiziaria di Milano. il giorno dopo la notizia che due giudici sono risultati positivi al Coronavirus, sembra quasi deserta. Nelle aule del Tribunale, come da provvedimento di ieri pomeriggio dei vertici, i giudici stanno rinviando quasi tutte le udienze penali, salvo quelle con detenuti, e civili. Alla sezione IV penale, ad esempio, tutte le udienze che erano in calendario per oggi sono state aggiornate di oltre 3 mesi, al 17 giugno, come indica un foglio sulla porta.
In Corte d’appello, invece, non erano stati presi provvedimenti specifici di rinvii per le udienze non urgenti e i giudici si stavano regolando a seconda dei casi, ma nel pomeriggio di mercoledì è stato emesso un nuovo provvedimento con cui si è deciso di sospendere tutte le udienze civili e penali non urgenti e di disporre che vengano rinviate dai singoli giudici “a data successiva al 31 marzo“. La decisione, come si legge nel provvedimento firmato dal presidente vicario Giuseppe Ondei, è arrivata data la riduzione delle “risorse”, ossia di magistrati e personale amministrativ. Oltre alle persone già messe in isolamento ieri, infatti, si legge nel provvedimento, c’è stato un monitoraggio su “ulteriori ipotesi di necessario isolamento”. È necessaria, dunque, una “riorganizzazione dell’ufficio” e da qui anche l’esigenza di disporre i rinvii di tutti i procedimenti non urgenti, esclusi, ad esempio, quelli cautelari nel civile e quelli con detenuti nel penale.
Nel frattempo, diversi avvocati si sono lamentati perché sono costretti, comunque, a presentarsi al Palagiustizia per sapere a che data saranno rinviate le loro udienze (tutte quelle civili e penali non urgenti fissate fino al 31 marzo). Davanti alle aule gli ormai soliti cartelli che invitano ad aspettare fuori l’inizio delle udienze per evitare assembramenti in aula e a mantenere la distanza di due metri. I vertici degli uffici, intanto, stanno monitorando la situazione di chi ha avuto contatti con i due giudici positivi, oltre alle persone, già una trentina in totale, tra magistrati e avvocati delle due sezioni, posti in isolamento preventivo. Dalla presidenza del Tribunale è stato spiegato che al momento non ci sono particolari novità rispetto a ieri.