Politica

Sondaggi, il distacco tra Lega e Pd si riduce a poco più di 5 punti. M5s tallonato da Fratelli d’Italia (che frena). Italia Viva cade sotto al 3%

I dati di Ixè per Cartabianca. La Lega lascia sul terreno mezzo punto e si avvicinano i democratici che tornano sui valori pre-scissione. In questa fase di emergenza si rafforza il consenso dei principali partiti di maggioranza e del presidente del Consiglio Conte

Il quasi azzeramento della polemica politica quotidiana a causa del coronavirus danneggia in particolare tre partiti, apparentemente: la Lega, i Fratelli d’Italia, Italia Viva. Questo è quello che emerge dal sondaggio settimanale di Ixè per Cartabianca (Rai3). Al contrario in questa fase caratterizzata dall’emergenza sanitaria si conferma – sottolinea l’istituto diretto da Roberto Weber – il rafforzamento dell’area di governo sia in termini di consenso dei principali partiti di maggioranza, che di fiducia nel presidente del Consiglio Giuseppe Conte (40 per cento) e nei leader di Pd e M5s. Tutto questo produce una riduzione sensibile della distanza tra il partito capofila, la Lega, al 27,2 (ribasso di mezzo punto nell’ultima settimana), e il primo inseguitore, il Pd, al 22 netto, con un aumento dello 0,4, in progressivo riavvicinamento alla quota pre-scissione. Il distacco tra Carroccio e democratici è dunque di poco più del 5.

La terza forza è ancora il M5s che ha anche questa settimana il fiato sul collo dei Fratelli d’Italia, nonostante una leggera frenata del partito di Giorgia Meloni. I Cinquestelle nell’ultimo mese hanno registrato una ripresa e ora tornano vicini al 16: il partito sovranista è a poco più di due punti di distanza, comunque di parecchio sopra al 13. A seguire Forza Italia che riprende uno 0,3 e torna sopra la linea di galleggiamento del 6.

Gli altri? Tutti formato mini. La (mezza) notizia è che tra questi c’è anche Italia Viva che – confermando le tendenze registrate da Swg per il TgLa7 – pare in caduta libera e ormai è appaiato a un partito che nemmeno c’è più, Liberi e Uguali (che esiste solo in Parlamento). Renziani e sinistra secondo Ixè sono in parità, al 2,8, con tendenze opposte (i primi in calo, la seconda in aumento). Sopra al 2 anche +Europa e Europa Verde, mentre l’istituto triestino rispetto ad altri valuta in modo più ridotto la forza di Azione di Carlo Calenda (1,3). Sotto l’1 c’è Cambiamo! di Giovanni Toti. Da segnalare, anche se solo sotto il profilo simbolico visto che ha poco senso per tanti motivi, che il fronte “anti-Salvini” sarebbe in vantaggio di un paio di punti. La situazione però come sempre è tutt’altro che stabile anche perché il primo “partito” resta come sempre quello degli astensionisti e degli indecisi, che sono poco sotto al 39.

Tutti gli indicatori che riguardano il governo sono in ripresa, secondo Ixè. L’esecutivo, per esempio, ottiene la fiducia del 37 per cento degli intervistati (stabile rispetto alla scorsa settimana). Come accade da un po’ il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha un indice di gradimento leggermente superiore, al 40 per cento, peraltro in leggero aumento nell’ultima settimana.

Dietro al capo del governo, tra gli altri leader, c’è la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (percentuale di gradimento al 33), che stacca di due punti l’alleato Matteo Salvini (31). Si avvicina il segretario del Pd Nicola Zingaretti (28), che guida il gruppo degli inseguitori di cui fanno parte Luigi Di Maio (23), Silvio Berlusconi (18) e Matteo Renzi, di gran lunga ultimo della graduatoria, al 12.

Da notare che il leader di Italia Viva è l’unico – insieme a Berlusconi – a perdere nell’ultima settimana: tutti gli altri sono stabili o in aumento.