La sorpresa arriva all’udienza del Riesame del 3 marzo, chiamato a decidere se la stazione Av di Afragola debba essere sequestrata – come sollecita la procura di Napoli Nord che la ritiene insicura e priva di collaudi validi – o può essere lasciata aperta, come già due volte deciso dal Gip. Sono cinque pagine in tutto, portate all’attenzione dei giudici dal pm Giovanni Corona. E’ la lettera che l’Ansf, l’Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria, ha notificato a Rfi, il committente dell’opera, e per conoscenza al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
L’oggetto è eloquente: “Richiesta urgente di esecuzione di nuovo collaudo statico”. Da affidare a professionisti “preferibilmente terzi” rispetto al gruppo Ferrovie dello Stato. Per spezzare, si legge tra le righe, la consolidata prassi secondo la quale le stazioni ferroviarie si aprono al termine di procedimenti tecnici in cui controllori e controllati sono la stessa cosa o quasi. E quella di Afragola fu inaugurata in fretta e furia il 6 giugno 2017 a cantieri ancora semiaperti.
La lettera è un punto a favore dell’accusa. E di chi teme che lo snodo dell’alta velocità vicino a Napoli, progettato dall’archistar Zaha Hadid, sia in esercizio a rischio e pericolo dei convogli ferroviari e dei passeggeri che l’affollano. Tesi che è al centro dell’inchiesta che vede nove indagati a vario titolo, tra i quali l’ad di Rfi Maurizio Gentile, iscritto per il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti.
Secondo le tesi inquirente, se l’Ansf richiede con urgenza un nuovo collaudo statico è perché non è sicura della bontà di quello vecchio: il collaudo finito sotto inchiesta, in base al quale l’Agenzia per la sicurezza ha rilasciato una Amis (Autorizzazione di messa in servizio) temporanea e in scadenza il 30 aprile.
Il documento evidenzia che l’Ansf, in possesso di tutti gli elaborati tecnici alla base dei collaudi e delle carte depositate dalla magistratura, ha riflettuto sulla possibilità di revocare autonomamente l’Amis. Ma di “essere impossibilitata a valutare autonomamente” perché “non in possesso di risorse umane e competenze adeguate”. E così, considerando “i principi di ragionevolezza e proporzionalità che devono guidare questa Agenzia nella tutela dell’interesse pubblico primario affidatole, in specie la sicurezza della circolazione ferroviaria, tenendo conto del necessario e adeguato bilanciamento sia con l’interesse pubblico legato al diritto alla mobilità”, l’Ansf ha richiesto un nuovo collaudo statico. Nel frattempo procura e avvocati si sono accordati per un rinvio del Riesame a maggio.
La sensazione è che se il nuovo collaudo statico arriverà entro quella data, e sarà ritenuto regolare ed eseguito coi crismi di legge, il pm revocherà la richiesta di sequestro. Anche se il procedimento penale andrà avanti.