La ministra Pd, intervistata da Radio Capital, ha annunciato che l'esecutivo sta studiando misure eccezionali per aiutare i genitori a far fronte allo stop delle lezioni fino al 15 marzo. Nelle scorse ore anche il presidente della Regione Lombardia aveva sollecitato un intervento nella stessa direzione
Per aiutare le famiglie a far fronte alla chiusura delle scuole per l’emergenza coronavirus, la ministra per la Famiglia Elena Bonetti ha annunciato che il governo sta studiando misure straordinarie. “Sto pensando a possibilità di sostegno per i costi delle baby sitter con i voucher“, ha detto intervistata da “Circo Massimo” su Radio Capital, “si tratta di proposte per le quali ci sono in corso valutazioni economiche. Anche i nonni che sono così preziosi nel welfare della nostra società e oggi vanno tutelati, quindi dare anche la possibilità di evitare troppo contagio tra i bambini e i nonni, con congedi straordinari per i genitori. Sono misure che si dovranno attivare fin da ora”. Per questi interventi, ha aggiunto la ministra, si chiederà il sostegno Ue: “All’Europa sono stati chiesti fondi e la spesa che serve deve essere messa in campo per sostenere le famiglie”, ha detto ricordando che “avevamo già un voucher baby-sitter, che non era stato reintrodotto nella legge di bilancio”.
Una soluzione confermata anche dalla viceministra dell’Economia Laura Castelli: “Ne ho già parlato con il ministro dell’Economia”, ha scritto in un post sul Blog delle Stelle, “e la norma è in corso di definizione: si tratta di consentire ad uno dei due genitori di assentarsi dal lavoro, senza perdere un euro di stipendio, per assistere i figli minorenni a casa da scuola. Se entrambi i genitori fossero costretti a lavorare, potrebbe rendersi necessaria pagare una baby-sitter. La norma che abbiamo in mente va a risolvere questo problema, senza scaricare i giorni non lavorati sul datore di lavoro. Ci penserà lo Stato a pagare il genitore che rimane a casa”.
Arrivando poi a Palazzo Chigi per il consiglio dei ministri, Bonetti ha aggiunto: “Le mie proposte le ho portate e le riporterò: c’è la volontà di accompagnare le famiglie in questa emergenza. Ora è il momento delle risposte. Non si tratta di fare annunci ma di adottare le misure più efficaci. Ci sono già delle famiglie che stanno facendo i conti da tempo con misure restrittive, abbiamo provato ad accompagnarle con lo smart working, ad esempio”.
Dopo l’annuncio della chiusura delle scuole, la sera del 4 marzo, era stato lo stesso presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a chiedere misure per aiutare i genitori. “Abbiamo avanzato al governo”, ha detto nel quotidiano incontro con i giornalisti, “la richiesta per consentire ad almeno uno dei due genitori di poter stare accanto ai bambini per quelle famiglie che non hanno la possibilità di affidarli ad altre persone. Mi auguro che il sì ci sia per tutte le richieste che abbiamo fatto, che sono di buon senso per il sostegno ai cittadini, alla struttura economica e sugli aspetti sanitari”. Poi rispondendo a una domanda ha detto: “La risposta è stata positiva da parte del governo”. Per il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala un sistema potrebbe essere quello “del congedo parentale, per consentire ad un genitore di stare a casa con un ristoro, in attesa della riapertura delle scuole”.
Nell’intervista a Radio Capital, Bonetti ha anche smentito la notizia circolata nelle scorse ore secondo cui il comitato scientifico non avrebbe sottoscritto la decisione di chiudere scuole e atenei: “Non corrisponde al vero che sulla sospensione delle lezioni il Comitato scientifico avesse dato parere contrario e non ci è stato riportato. E’ chiaro che dobbiamo evitare le modalità di contatto e prossimità delle persone e riorganizzare il vivere sociale, non annullarlo o bloccarlo”.