In un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais, il leader della Lega attacca il governo e la maggioranza per le misure pre e post contagio: "I primi allarmi lanciati a gennaio non sono stati ascoltati. Con controlli e blocchi si sarebbe impedito il contagio". Ma il ministro degli Esteri contrattacca: "Se il tuo Paese è in difficoltà, ti rimbocchi le maniche per aiutarlo, non vai in giro per il mondo a parlarne male"
“Questo governo non è in grado di gestire la normalità e tanto meno l’emergenza”. “I veri patrioti lavorano per i propri cittadini. Non questi sovranisti da avanspettacolo”. L’ultimo scontro tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio è aperto da un’intervista del leader della Lega a El Pais, il maggior quotidiano spagnolo, nel quale attacca Giuseppe Conte e la maggioranza per come è stata affrontata l’emergenza coronavirus. E il ministro degli Esteri, impegnato da giorni a ribattere alla narrazione della situazione in Italia che viene fatta all’estero, risponde e contrattacca.
Nel faccia a faccia con il giornalista di El Pais Salvini è scatenato. Ricorda che “i primi allarmi lanciati a gennaio non sono stati ascoltati dal governo”, che “non ha ritenuto necessario intervenire con controlli e blocchi”. A suo avviso, “ciò avrebbe impedito la diffusione del contagio”. E puntualizza come i governatori leghisti Luca Zaia e Attilio Fontana avessero chiesto misure più stringenti quando in Cina la situazione si è aggravata. Ma l’ex ministro dell’Interno se la prende anche con le prime risposte alla crisi sanitaria: “Le misure economiche approvate sono nulle”, dice riferendosi ai 3,6 miliardi di euro messi in campo dal Conte 2.
Parole che provoca la reazione di Di Maio: “Non ho nessuna intenzione di aprire polemiche, ma se il tuo Paese è in difficoltà, ti rimbocchi le maniche per aiutarlo, non vai in giro per il mondo a parlarne male. I veri patrioti sono quelli che lavorano per i propri cittadini: medici, infermieri, militari, amministratori locali, amministratori regionali. Non questi sovranisti da avanspettacolo”. Il ministro degli Esteri ricorda che “si sta diffondendo questa vergognosa retorica anti-italiana da parte di alcuni media” internazionali: “E tu che fai? Vai dal principale giornale spagnolo a dire che l’Italia non ce la fa? E poi con quale criterio? Qual è l’obiettivo? Far girare il tuo nome nel mondo?”, si chiede il numero uno della Farnesina.
“Il nostro – continua – è aiutare l’Italia, gli imprenditori, le attività commerciali, il comparto turistico. Siamo in un momento di difficoltà per un’emergenza che non si poteva prevedere. Quindi uniamoci, remiamo insieme, tutti, nella stessa direzione. E colgo dunque l’occasione per fare un appello proprio ai leader di tutte le opposizioni, un appello alla responsabilità nazionale”. Il ministro si rivolge alle opposizioni e al suo ex alleato: “Invece di andare a parlar male dell’Italia per promuovere solo la propria immagine, parliamoci noi, confrontiamoci, ascoltiamoci – conclude – Adesso non c’entrano più nulla i colori politici, ora dobbiamo solo continuare a dare risposte al Paese”.