“Il decreto del governo sull’emergenza coronavirus? Se uno ha soluzioni diverse dalla chiusura delle scuole, le dica. Io personalmente non lo so se funzionerà o meno, ma a naso credo che in Giappone, dove l’hanno adottata prima di noi, non siano tutti coglioni”. Così, a “Otto e mezzo”, su La7, il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, risponde alle critiche pronunciate dal direttore di Radio Capital, Massimo Giannini, e dal giornalista di Libero, Stefano Zurlo, sull’operato del governo Conte Due nell’affrontare l’allarme coroavirus.
“Immagino che il tentativo messo in atto dal governo – continua Travaglio – sia quello di fare in modo che circoli meno gente possibile per le prossime due settimane per vedere se si riesce a frenare il contagio. Dopodiché sulla comunicazione uno può dire quello che vuole, ma l’importante è non dire tutto e il contrario di tutto, perché rimproverare a un premier di essere andato troppo in tv la domenica del primo decreto e poi improvvisamente chiedergli di fare un messaggio a reti unificate mi sembra vagamente incoerente e lievemente prevenuta come critica“.
E chiosa: “Non mi va di litigare. In questo momento già abbiamo i virologi che litigano tra di loro, figuriamoci se litighiamo anche noi su questioni che neppure capiamo. Abbiamo visto che esiste una virologia ‘A’ e una virologi ‘contraria di A’. E credo che sia stato questo a seminare il panico, molto più della comunicazione forse altalenante e singhiozzante del governo in questi giorni. Quando vedi gli esperti che dicono tutto e il contrario di tutto, allora dici: ‘Beh, se non capiscono neanche loro niente in questa fase, allora raccomandiamo l’anima al Signore”.