Nelle città più grandi la mobilità cambierà a favore di bici e trasporti pubblici, e si camminerà di più a piedi: su 31 città prese in esame nel mondo, Milano si piazza al sesto posto per crescita della mobilità sostenibile secondo una ricerca di Kantar Insight
Per il 2030 ci attendono città dal trasporto prevalentemente “green”: e non si sta parlando di car sharing et similia, ma di spostamenti su biciclette, mezzi pubblici e a piedi. In occasione del decimo UN-Habitat World Urban Forum, l’evento organizzato dal 2001 dalle Nazioni Unite (quest’anno ospitato ad Abu Dhabi) per discutere dei grandi temi riguardanti le città e il loro sviluppo, è stato presentato uno studio che stima per il prossimo decennio la scelta del trasporto sostenibile salire al 49%.
Lo studio “Mobility Future” di Kantar ha preso in esame 31 grandi città del mondo per effettuare delle previsioni sul cambiamento di stile di vita, nei trasporti, entro il 2030: nella classifica delle città che vedranno crescere di più il trasporto in bicicletta, a piedi e con i mezzi pubblici, Milano è al sesto posto (insieme a Guangzhou), con il 17% della popolazione (552 mila cittadini residenti) che prenderà parte al cambiamento.
Al primo posto, invece, c’è la città di Manchester seguita poi da Mosca, San Paolo, Parigi e Johannesburg. “Nel decennio che verrà – ha spiegato Andrea Galimberti, Head of Mobility, Kantar Insight – assisteremo a un cambiamento significativo del modo di spostarsi nelle città. Ci sarà un’evidente preferenza per mezzi più green della propria automobile”. Secondo la ricerca, infatti, la bicicletta sarà il mezzo che crescerà di più, arrivando al 18%; anche la scelta di camminare per spostarsi crescerà, fino al 15%, mentre più bassa resta la percentuale di chi sceglierà il trasporto pubblico, 6%; tutto questo a fronte dell’utilizzo delle quattro ruote che dal 51% attuale scenderà addirittura al 46% nel 2030.
“La tecnologia sarà determinante per progettare un futuro sostenibile”, ha commentato ancora Galimberti, “ma ogni città è diversa e ciò che è efficace a New York potrebbe non esserlo per Tokyo. Per questo è importante porre le necessità degli individui al centro dei nostri pensieri. Affinché il cambiamento avvenga, è fondamentale che sia trainato e guidato sia dalle città sia dalle persone: i cittadini non potranno agire da soli”.