Economia

Coronavirus, l’economia – Le Borse europee chiudono in profondo rosso. Moody’s: “Italia in recessione nel 2020, Pil tra -0,5 e -0,7%”

LA CRONACA ORA PER ORA - Milano sprofonda fino a chiudere a -3,5%, ma a fare peggio è Parigi che lascia sul terreno il 4,14%. Lo spread fra Btp e Bund tedesco chiude a 178 punti base dopo aver toccato un massimo di seduta di 191. L’indice Vix, conosciuto come l'indice della paura, è ai massimi dal 2009. La nota di aggiornamento dell'Istat: "Probabilità di forte rallentamento dell'economia mondiale". La Ue valuta la sospensione delle norme sugli aiuti di Stato

Le Borse europee chiudono in profondo rosso la settimana che ha visto l’emergenza coronavirus allargarsi a gran parte del Vecchio Continente. Milano sprofonda fino a chiudere a -3,5%, nonostante gli interventi più corposi del previsto annunciati giovedì dal governo tra cui la moratoria dei crediti alle imprese da parte delle banche. A fare peggio però è Parigi: il Cac40 lascia sul terreno il 4,14%. Non va molto meglio agli altri listini europei: Francoforte (-3,37%), Londra (-3,62%) e Madrid (-3,54%). Lo spread fra Btp e Bund tedesco chiude in lieve rialzo a 178 punti base dai 175 della chiusura di ieri, ma dopo aver toccato un massimo di seduta di 191 punti base. A fine giornata il rendimento del decennale italiano è pari all’1,07%.

Ad aumentare i timori degli investitori è arrivata nel pomeriggio la previsione di Moody’s che ha stravolto le stime di crescita per il 2020, in particolar modo per l’Italia. Secondo l’agenzia di rating il nostro Paese andrà in recessione: Moody’s stima un calo del Pil dello 0,5% in caso di scenario di base – che comunque prevede ‘problemi significativi globali’ – mentre in caso di ‘rallentamento esteso e significativo’ il dato potrebbe attestarsi a -0,7%. Più cauto era stato l’Istat nella nota di aggiornamento di febbraio, parlando di “rischi al ribasso condizionati dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria in corso che ha accresciuto le probabilità di un forte rallentamento“. Impenna anche l’indice Vix che misura la volatilità dei mercati: è arrivato a 47 punti. Il giorno della notizia del primo contagiato in Italia era a 18. Il Vix, comunemente conosciuto come l’indice della paura, è ai massimi dal 2009.

Intanto fonti europee spiegano che tra le possibili misure a sostegno dell’economia potrebbe esserci anche una revisione o alleggerimento delle regole sugli aiuti di Stato, per andare incontro alle aziende con problemi di liquidità. Nella riunione del 16 marzo i ministri discuteranno una serie di misure anti-crisi. Al momento la lista è varia, e molte sono le idee sul tavolo: dall’utilizzo della Banca europea d’investimenti per fornire garanzie alla liquidità per le Pmi, a sostegni alle imprese sotto forma di esenzioni fiscali. Si tratta di misure nazionali, che però l’Eurogruppo vorrebbe fossero attuate in modo coordinato. Le regole sugli aiuti di Stato furono sospese temporaneamente già nel periodo della crisi dei debiti. I ministri dell’Eurozona hanno ora chiesto di nuovo alla Commissione di studiare possibilità di intervento simili.

CRONACA ORA PER ORA

18.37 – Piazza Affari sui minimi di metà agosto: tra i peggiori Prysmian e Atlantia
Venerdì il Ftse Mib lascia sul terreno il 3,5% a 20.799 punti portandosi su minimi di metà agosto scorso. Tra i titoli peggiori Prysmian (-6,7%) e Atlantia (-5,4%). Quest’ultima sulle notizie di stampa secondo cui Autostrade ha deciso il rinvio dell’approvazione del bilancio e l’interruzione del negoziato tra F2i ed Atlantia per creare una holding in cui fare confluire Aspi. Male poi Saipem (-6,01%), Eni (-6,69%), Tenaris (-5,7%) dopo che è saltato l’accordo dell’Opec+ sui tagli alla produzione di greggio per far fronte all’impatto del Covid-19. Acquisti invece su Poste (+3%) in scia ai conti.

18.17 – Lo spread chiude in lieve rialzo a 178 punti base
Lo spread fra Btp e Bund tedesco chiude in lieve rialzo a 178 punti base dai 175 della chiusura di ieri, dopo aver toccato un massimo di seduta di 191 punti base. A fine giornata il rendimento del decennale italiano è pari all’1,07%.

18.04 – Crollano tutte le Borse europee: Parigi chiude a -4,14%
Le Borse europee crollano con lo stoxx 600, l’indice che copre circa il 90% del mercato azionario europeo, in calo del 3,6%. Concludono la seduta in profondo rosso Parigi (-4,14%), Francoforte (-3,37%), Londra (-3,62%) e Madrid (-3,54%).

17.44 – Milano chiude in profondo rosso: -3,5%
Piazza Affari chiude l’ultima seduta della settimana in forte calo. Il Ftse Mib lascia sul terreno il 3,5% a 20.799 punti portandosi su minimi di metà agosto.

17.31 – Petrolio affonda: Wti a -8,9%, Brent cede quasi il 9%
Il petrolio crolla con il mancato accordo dell’Opec. Il Wti a New York affonda dell’8,9% a 41,84 dollari al barile, mentre il Brent cede quasi il 9% a 45,64 dollari.

17.16 – Borse europee verso chiusura pesante: Milano a -3,4%
Piazze europee sempre in profondo rosso con l’indice d’area Stoxx 600 che lascia sul terreno il 3,5% mentre Moody’s avverte che salgono i rischi di un recessione globale. La peggiore resta Parigi (-3,5%), con Londra (-3,16%) e Madrid (-3,17%). Limano Francoforte (-2,86%) e Milano (Ftse Mib -3,4% a 20.866 punti). A Piazza Affari le più vendute restano Prysmian (-6,34%), Atlantia (-5,1%). Quest’ultima sulle notizie di stampa secondo cui Autostrade ha deciso il rinvio dell’approvazione del bilancio e l’interruzione del negoziato tra F2i ed Atlantia per creare una holding in cui fare confluire Aspi. Di contro Nexi sale del 2,1%, Amplifon dell’1,10% e Fineco dell’1,4%. Lo spread tra btp e bund scende a 180 punti base.

16.53 – Lufthansa dimezza i voli per via del crollo delle prenotazioni
Lufthansa dimezzerà nelle prossime settimane la propria capacità di volo a causa delle “drastiche riduzioni delle prenotazioni e delle numerose cancellazioni” provocate dal coronavirus. “Sulla base dell’ulteriore andamento della domanda, la capacità sarà ridotta fino al 50% nelle prossime settimane”, ha annunciato la compagnia che già lunedì scorso aveva proclamato tagli del 25%, pari a 7.100 voli in meno nel mese di marzo.

16.38 – Moody’s: “Salgono rischi recessione globale”
Con la diffusione sempre più ampia del coronavirus “i rischi di recessione globale sono aumentati”. A lanciare l’allarme è l’agenzia di rating Moody’s, avvertendo che “più lungo l’impatto sull’attività economica, più sarà dominante uno shock di domanda che porterebbe a dinamiche recessive”. Moody’s ha tagliato la stima di crescita globale per il 2020 al 2,1% da 2,4% di febbraio. In uno scenario di impatto economico più prolungato del virus, la stima scende a 1,4%.

16.21 – Salta l’accordo dell’Opec+ sui tagli alla produzione di greggio
Salta l’accordo dell’Opec+ sui tagli alla produzione di greggio per far fronte all’impatto del coronavirus sul mercato del petrolio e il greggio Wti crolla del 7,6% a 42,4 dollari al barile. La Russia ha confermato il no alla proposta dei ministri Opec, che prevedeva una riduzione di 500.000 barili/giorno per i Paesi non Opec, sostenendo che tagli così forti non rappresentano una soluzione.

16.17 – Moody’s stravolge le stime del Pil 2020: Italia in recessione, calo tra 0,5 e 0,7%
L’epidemia di coronavirus ha spinto l’agenzia Moody’s a rivedere al ribasso le stime sull’economia mondiale nel 2020, con un impatto particolarmente forte sull’Italia, che viene vista in recessione (rispetto alla previsione di +0,5% fatta a febbraio). Per il nostro paese l’agenzia stima un calo del Pil dello 0,5% in caso di scenario di base – che comunque prevede ‘problemi significativi globali’ – mentre in caso di ‘rallentamento esteso e significativo’ il dato potrebbe attestarsi a -0,7%.

16.03 – Piazza Affari cede il 4,3%: indice italiano è il peggiore con Parigi
La Borsa di Milano insieme al resto delle Piazze europee non arresta la propria caduta. Il Ftse Mib arriva lasciare sul terreno il 4,30% a 20.638 punti segnando i minimi di inizio agosto scorso. L’indice italiano è il peggiore con Parigi che perde il 4,32%, Francoforte il 3,87%, Londra il 3,89%.

15.50 – Wall Street ignora i dati sul lavoro e apre in rosso
Wall Street prosegue la sua caduta sui timori legati al coronavirus. Nei primi minuti di contrattazione il Dow Jones cede il 2,65%, l’S&P500 perde il 2,68% e il Nasdaq segna una flessione del 2,55%, dopo che ieri gli indici statunitensi hanno subito una batosta. A pesare sul mercato è la paura derivante dal contagio del Covid-19 che fa passare in secondo piano anche i buoni dati sul mercato del lavoro americano, diffusi prima della partenza.

14:46 – Regione Piemonte blocca il pagamento dei mutui per mille aziende
“La Regione Piemonte ha deciso di bloccare oggi il pagamento dei mutui per mille aziende piemontesi, una misura che ha un valore complessivo di 110 milioni di euro”. Lo ha annunciato il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, che ha poi precisato che per mettere in circolo liquidità destinata alle imprese la Regione ha stanziato 200 milioni per i pagamenti ad aziende in attesa di essere pagati dall’ente regionale.

14:40 – Disoccupazione Usa ai minimi da 50 anni prima dell’emergenza
I dati sul lavoro negli Stati Uniti in febbraio mostrano un mercato solido e in salute, con un tasso di disoccupazione crollato al 3,5%, ai minimi degli ultimi 50 anni. I dati precedono l’emergenza coronavirus negli Stati Uniti, dove solo negli ultimi giorni è scattato l’allarme.

13:24 – Aumento del deficit sarà temporaneo, governo si impegna a riprendere percorso di convergenza
Il governo, sentita la Commissione Europea e “in considerazione della temporaneità della deviazione dal sentiero di aggiustamento”, si impegna, “nelle more dell’aggiornamento delle valutazioni che sarà condotto in sede di presentazione del Def 2020, a riprendere il percorso di convergenza verso l’Obiettivo di Medio Termine come previsto dalla Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2019, con una riduzione del deficit nominale a -1,8 per cento del pil nel 2021 e al -1,4 per cento del pil nel 2022”. E’ l’impegno che si legge relazione al Parlamento per chiedere l’autorizzazione allo scostamento dagli obiettivi di finanza pubblica.

13:13 – Relazione del governo al Parlamento: “Nel Def nuove valutazioni con informazioni aggiornate”
“Con la presentazione del Documento di economia e finanza 2020, l’evoluzione della situazione sanitaria e i conseguenti riflessi in termini sociali, di crescita economica e di finanza pubblica, potranno essere valutati anche alla luce delle informazioni più aggiornate e della complessiva revisione dello scenario macroeconomico”. Lo si legge nella relazione al Parlamento con cui il governo chiede l’autorizzazione a maggior deficit.”L’emergenza epidemiologica da Covid-19 – si legge nella relazione – rappresenta un evento straordinario. Per fronteggiare tale situazione, è necessario assumere iniziative immediate di carattere straordinario e urgenti che consentano di fronteggiare le rilevanti esigenze di natura sanitaria e socio-economica, fornendo risorse finalizzate al sostegno e supporto dei settori coinvolti. Tali iniziative avranno un impatto sull’indebitamento netto dell’anno in corso”.

13:00 – Aie: -25% per il mercato dei libri
“Meno 25% in media, con punte del 50% e oltre in Lombardia, Veneto ed Emilia”. E’ la prima fotografia dell’impatto dell’emergenza sul mercato del libro. Lo riferisce l’Associazione italiana editori. “Sono dati che parlano da soli e che disegnano un quadro che non sapremmo definire altro che di crisi, grave e profonda”, ha dichiarato il presidente dell’Aie, Ricardo Franco Levi. Convocato per una riunione straordinaria, il Comitato di presidenza di Aie ha deliberato di presentare con urgenza al governo lo stato di gravissima sofferenza del settore.

11:43 – Commissione Ue: “Su flessibilità non serve approvazione in questa fase”
“La Commissione Ue ha ricevuto la lettera del ministro dell’Economia italiano, che informa la Commissione dell’avvio del processo legislativo del pacchetto di misure per l’economia. La Commissione risponderà nel momento appropriato. Tale comunicazione è obbligatoria in base alla legge italiana, ma non richiede approvazione da parte della Commissione in questa fase”. Lo fa sapere un portavoce della Commissione europea.

11:27 – Istat: “Probabilità di forte rallentamento dell’economia mondiale”
Le prospettive economiche internazionali rimangono caratterizzate da rischi al ribasso condizionati dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria in corso che ha accresciuto le probabilità di un forte rallentamento. Lo sottolinea l’Istat nella nota di aggiornamento di febbraio. L’economia italiana si affaccia a questa fase di forte instabilità con livelli di attività che, nell’ultimo trimestre del 2019, hanno mostrato diffusi segni di flessione. Nel quarto trimestre, il prodotto interno lordo ha registrato una variazione congiunturale negativa pari allo 0,3%. L’indicatore anticipatore dell’Istat “continua a registrare tassi di crescita negativi, evidenziando che lo scenario a breve termine della nostra economia “rimane caratterizzato da prospettive di persistente debolezza dei livelli di attività economica”. E l’indice “non riesce ancora a stimare gli effetti legati all’emergenza sanitaria in corso”.

10:45 – Assosistema Confindustria chiede incontro al governo
Assosistema Confindustria, che rappresenta le imprese che svolgono il servizio di sanificazione e noleggio della biancheria per alberghi e ristoranti, ha chiesto un incontro al Tesoro, al ministero dei Beni culturali e al ministero dello Sviluppo: chiede altre misure per fronteggiare l’impatto dell’epidemia nella filiera del turismo. “Il nostro settore – spiega il presidente Marco Marchetti – conta un fatturato annuale pari a circa 1,3 miliardi di euro, 1.000 imprese, per un totale di occupati che si aggira intorno ai 30.000 lavoratori, compresi gli stagionali. In quanto industrie che operano nel settore turistico-alberghiero, stiamo vivendo una forte riduzione dell’attività in relazione ad un calo drastico, avvenuto nel giro di pochi giorni, di turisti internazionali ed italiani e di un altrettanto vistoso fermo della clientela professionale e commerciale legata al business degli eventi, dei meeting e delle manifestazioni fieristiche”.

10:19 – Asian development bank: oltre 300 miliardi di dollari di perdute globali
Tra calo della domanda interna e del turismo, le ricadute su offerta e salute, potrebbero ammontare a oltre 300 miliardi di dollari le perdite per l’economia globale legate all’epidemia di coronavirus, un dato che vale lo 0,4% del Pil mondiale. E’ la stima peggiore formulata in un rapporto dell’Asian Development Bank, basata su un protrarsi dell’emergenza fino alla fine di luglio. Nello scenario migliore – che prevede un rapido contenimento dell’epidemia entro la fine di marzo – le perdite sono previste a 77 miliardi di dollari, pari allo 0,1 per cento del prodotto interno lordo globale. “Due terzi dell’impatto ricadono sulla Cina, dove l’emergenza è stata concentrata finora”, si legge nel rapporto: in pratica nello scenario peggiore l’impatto sul Pil cinese sarebbe pari a 237 miliardi di dollari, (1,7% del PIL), mentre i paesi asiatici in via di sviluppo potrebbero registrare un impatto di 42 miliardi di dollari, pari allo 0,5% del loro Pil.

9:22 – Borse Ue tutte negative in apertura
Tutte in terreno negativo le principali Borse europee in apertura di seduta. Londra cede l’1,5% a 6.606 punti, Francoforte il 2,09% a quota 11.694 punti, Parigi il 2% a quota 5.253 e Milano che cede il 2,04 per cento.

8:32 – In rosso le borse asiatiche
Tornano le vendite sui mercati azionari. In Asia sono i titoli finanziari e i gruppi delle materie prime a soffrire più degli altri, sempre sotto l’effetto dei timori per l’impatto dell’epidemia da Coronavirus. L’indice della regione ha perso il 3,4%, Tokyo ha lasciato il 2,7%, Hong Kong il 2,16%, Shanghai l’1,2%, Shenzhen lo 0,74 per cento. Seul ha perso il 2,16% e Sydney il 2,8% ai minimi degli ultimi 11 mesi.