Dopo i casi di positività in alcuni tribunali, tra cui Milano, Firenze e Napoli, sono allo studio da parte del governo alcune misure restrittive sulle attività giudiziarie. Il consiglio dei ministri varerà il decreto in serata. Tra le altre misure che il capo degli uffici giudiziari possa sospendere e rinviare udienze non urgenti se emergono criticità igienico-sanitarie. Continuerebbero a svolgersi le udienze che riguardano procedimenti cautelari o quelli per adottare misure di protezione contro abusi familiari, le cause di competenza del tribunale dei minori e quelle relative agli alimenti oltre ai provvedimenti sui migranti, ossia la convalida dell’espulsione, l’allontanamento e il trattenimento di cittadini di Paesi terzi e dell’Unione europea.
Non si sospenderebbero nemmeno le udienze di convalida dell’arresto o del fermo nei procedimenti a carico di detenuti o persone in stato di custodia cautelare, nei procedimenti con imputati minorenni o in generale in quelli con carattere di urgenza. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, sta mettendo a punto un provvedimento con prescrizioni restrittive in tutte le strutture giudiziarie per la tutela degli operatori, con l’adozione di “ogni misura idonea” a contenere il contagio.
Da più parti – avvocati, magistrati, operatori della giustizia – sono stati chiesti interventi al ministero di Via Arenula, con il Csm che ha sollecitato il rinvio dei processi civili e penali e la sospensione dei termini per i tribunali in zone “a rischio”. Palazzo di giustizia di Milano, un luogo dove normalmente passano anche 8mila persone al giorno, verrà chiuso nel fine settimana per una sanificazione totale e straordinaria, dopo che si è saputo che un terzo magistrato, dopo i casi di due giudici dei giorni scorsi, è risultato positivo. A Milano vengono adottati provvedimenti volti ad “evitare del tutto contatti ed assembramenti”, come in procura, ma iniziative vengono attuate in varie parti d’Italia. Così a Padova, dove si bloccano i procedimenti civili e penali, salvo le urgenze, o a Cagliari, dove vengono limitati gli accessi al Tribunale. Mentre la decisione più dura viene presa a Napoli, dopo che un magistrato è risultato positivo: “Tutte le attività giurisdizionali ed amministrative, non di somma urgenza, sono sospese nei giorni 6, 7 e 9 marzo”.
Il Pg di Milano facente funzione Nunzia Gatto, poi, ha autorizzato tutti “i magistrati dell’ufficio che non abbiano impegni di udienze e che non abbiano turni di presenza a svolgere lo smart working” da casa. E ha anche disposto che il personale amministrativo potesse “lasciare l’ufficio” e rimanesse solo un “presidio”.