Infine Maurizio Torrealta, che ha dedicato a Paolo Bellini un intero capitolo del suo libro La trattativa (Editori Riuniti, 2002):

Gli investigatori della Dia vengono colpiti da due stranezze nella lettera di Gioè: la citazione che riguarda Domenico Papalia [boss della ‘ndrangheta in contatto con i servizi segreti italiani] e quella che riguarda Paolo Bellini [“Supponendo che il Sig. Bellini fosse un infiltrato sarà lui stesso a darvi conferma di quanto sto scrivendo”]. (…) Leggiamo nella corposa informativa della Dia del 1994: “… a Milano si rinvengono canali di contatto tra la ‘ndrangheta e la massoneria di Licio Gelli. Ci si riferisce ancora al Papalia Domenico, (…) il quale dalle recenti indagini condotte sulle attività criminali del suo sodalizio è risultato essere legato ad Amandini Michele, coinvolto in numerosi sequestri di persona, dedito in particolare ad attività di riciclaggio ed implicato nel traffico di stupefacenti, nel cui ambito è risultato molto vicino a Lena Giulio, pregiudicato, romano, coinvolto col noto Flavio Carboni nella vicenda che ha visto per oggetto la borsa dello scomparso Calvi Roberto e compartecipe Monsignor Hnilica Mario Paolo”.

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Paolo Bellini, l’ex terrorista nero nelle pagine dei giornalisti che si sono occupati di lui

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