Sono oltre 4 mila le persone che hanno contratto il coronavirus in Lombardia, è la regione più colpita in Italia, e il dato è destinato ad aumentare ancora nei prossimi giorni motivo per cui la Regione ha avvitato un piano di riorganizzazione dell’operatività degli ospedali del territorio, in modo da affrontare al meglio l’emergenza e garantire a tutti la dovuta assistenza. È l’assessore al Welfare Giulio Gallera a spiegare che sono stati individuate 18 strutture di riferimento che “si occuperanno dei grandi traumi, delle urgenze neurochirurgiche, neurologiche stroke e cardiovascolari“, così da lasciare gli altri ospedali a disposizione “per pazienti affetti da Covid-19”, ha detto illustrando una delibera approvata dalla Giunta straordinaria che si è riunita oggi.

I 18 ospedali “hub” saranno dedicati all’intervento d’urgenza (es. infarto, ictus..) e alle patologie le cui cure non possono essere procrastinate: questi presidi dovranno garantire l’accettazione continua nelle 24 ore di tutti i pazienti che si presentano, potendo anche contare su più equipe disponibili di cui almeno una in guardia attiva, con un percorso separato e indipendente per pazienti affetti da coronavirus in modo da evitare ulteriori contagi. In sostegno del personale, precisa Gallera, “arriveranno equipe provenienti e messe a disposizione da altri erogatori pubblici e privati accreditati e a contratto”. L’assessore ha fatto sapere anche che tutte le attività ambulatoriali comprese quelle erogate in regime di libera professione intramuraria, sono sospese a decorrere dal 9 marzo 2020, mentre invece dall’11 marzo vengono riattivate le sedute per le vaccinazioni dei bambini.

TRAUMA MAGGIORE – Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda, Spedali Civili di Brescia e Ospedale di Varese. Rimane riferimento per il trauma maggiore pediatrico il CTS Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

URGENZE NEUROCHIRURGICHE – Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda, Spedali Civili di Brescia e Ospedale di Varese, IRCCS Besta di Milano.

URGENZE NEUROLOGICHE STROKE – Ospedali Civili di Brescia, IRCCS Humanitas Milano, Ospedale Sant’Anna di Como, Ospedale di Varese, IRCCS San Matteo di Pavia, Ospedale Carlo Poma di Mantova (in collaborazione con equipe di Cremona), Ospedale di Legnano, San Gerardo di Monza, Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda e Ospedale di Lecco. Per i pazienti autopresentati deve essere considerata la possibilità di trattamento di fibrinolisi in sede e successivo trasferimento.

URGENZE CARDIOLOGICHE INTERVENTISTICHE – Ospedali Civili di Brescia, Poliambulanza di Brescia, Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Ospedale di Sondrio, Ospedale di Varese, IRCCS San Matteo di Pavia, Carlo Poma di Mantova, Ospedale di Legnano, San Gerardo di Monza, Monzino, Ospedale San Paolo, Ospedale San Raffaele, Ospedale di Lecco. Esclusivamente per attività di elettrofisiologia d’urgenza rimane attiva anche la struttura dell’IRCCS San Donato.

URGENZE CARDIOCHIRURGICHE E DI CHIRURGIA VASCOLARE – IRCCS Monzino, Poliambulanza di Brescia, Ospedale di Legnano e Ospedale San Raffaele.
Rimane riferimento per la cardiochirurgia pediatrica il IRCCS San Donato per pazienti pediatrici

GLI AMBULATORI – Le attività ambulatoriali comprese quelle erogate in regime di libera professione intramuraria, sono sospese a decorrere dal 9 marzo 2020. Fatta eccezione per l’attività in regime di libera professione intramuraria che rimane comunque sospesa, l’attività ambulatoriale istituzionale, incluso il percorso di presa in carico dei pazienti con patologie croniche, potrà essere mantenuta qualora non vi sia necessità di risorse professionali per assistenza ai pazienti ricoverati sia per Covid-19 che per le altre patologie e anche con modalità alternative idonee a tutelare i pazienti più fragili. Viene comunque mantenuta l’attività per prestazioni non differibili (quali ad esempio chemioterapia, radioterapia, dialisi ecc.), prestazioni urgenti con priorità U o B, prestazioni dell’area salute mentale dell’età evolutiva e dell’età adulta e i servizi sulle dipendenze”. Non rientrano nella sospensione delle attività ambulatoriali gli erogatori accreditati e a contratto che erogano esclusivamente attività ambulatoriale, con esclusione delle strutture ambulatoriali facenti parte di un ente gestore unico con attività di degenza; gli erogatori autorizzati e accreditati non a contratto; gli studi privati di medici, odontoiatri e operatori sanitari. Costoro devono tuttavia acquisire dai propri professionisti la disponibilità a collaborare nel periodo emergenziale, attivando uno specifico flusso informativo che permetta alle Ats di disporre di tale informazione.

I VACCINI – “Dall’11 marzo vengono riattivate le sedute per le vaccinazioni” dei bambini: lo ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera in diretta Facebook spiegando che erano state sospese ma l’emergenza Coronavirus “non può interferire” con la necessità di fare appunto le vaccinazioni.

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