Centinaia di persone sono corse a Porta Garibaldi per cercare di prendere l'Intercity Notte diretto a Salerno. In stazione Centrale è dovuta intervenire la polizia ferroviaria per mantenere la calma. "La pubblicazione di una bozza non definitiva ha creato incertezza, insicurezza, confusione, non lo possiamo accettare", ha commentato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Sono da poco passate le 20 di sabato sera quando i giornali pubblicano la bozza del decreto con la “chiusura” della Lombardia e di altre 14 province del Nord. L’ipotesi era nell’aria dalla sera prima ma la notizia ancora non era ufficiale dal momento che il testo non era stato firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Tanto è bastato però per scatenare il panico, prima sui social network e poi nelle stazioni, dove in moltissimi si sono precipitati per salire sui treni in partenza da Milano verso il sud Italia, scappando letteralmente dalla Lombardia prima che entrasse in vigore l’isolamento.
Le immagini immortalate in alcuni video pubblicate in Rete mostrano centinaia di persone correre attraverso la stazione di Porta Garibaldi per cercare di prendere l’ultimo Intercity Notte 797 partito da Torino e diretto a Salerno, in barba a tutti gli appelli e le raccomandazioni di medici e autorità sull’importanza di restare a casa ed evitare gli spostamenti per cercare di contenere il contagio. I viaggiatori si sono stipati sul binario e sono saliti sui vagoni anche senza biglietto, dicendo ai controllori di essere disposti a pagare la multa pur di partire, di lasciare Milano e le sue difficoltà. Il personale ferroviario ha convinto alcuni dell’impossibilità della richiesta perché il numero superiore al consentito avrebbe potuto creare problemi di sicurezza, ma in molti casi non è stato sufficiente per farli desistere. Così il treno è partito con qualche minuto di ritardo, strapieno, con la gente ammassata, seduta persino per terra negli strapuntini dei corridoi di quello che dovrebbe essere l’Intercity Notte Roma-Napoli-Salerno.
Stessa scena anche in stazione Centrale, dove in moltissimi si sono messi in coda nelle biglietterie per accaparrarsi un posto sui treni della notte o sui primi convogli dell’alta velocità in partenza all’alba, tanto che è dovuta intervenire la polizia ferroviaria per mantenere la calma. Altri ancora sono arrivati questa mattina: “Da zona rossa a zona rossa – ha spiegato una studentessa che ha deciso di tornare a casa prima -. Spero di riuscire a partire, ho già il biglietto, dovevo prendere il treno stasera ma ho anticipato per non rischiare”. Una decisione “così non ce la aspettavamo – ha spiegato una coppia di ragazzi che studiano a Milano e tornano a Firenze, nella loro città -. Ieri abbiamo preparato la valigia e stamattina siamo venuti qua presto per cercare di prendere il primo treno. Avevamo già intenzione di tornare a casa vista la situazione in Lombardia ma abbiamo anticipato”. C’è anche chi è diretto a Roma. “Abbiamo l’ansia perché non sappiamo se riusciremo a partire o meno. – hanno detto dei ragazzi -. Avevamo il treno questa sera ma abbiamo deciso di anticipare”. Al momento ai passeggeri viene solo controllato, come di consueto, il biglietto prima di accedere ai binari.
Come se non bastasse, c’è poi chi ha pensato bene di partire in auto per trasferirsi nella casa al mare o quella in montagna o comunque per raggiungere la famiglia, prima che la Lombardia diventi ufficialmente “zona rossa”.
Scene che sono state immortalate sui social, dove subito è scoppiata la polemica e in molti hanno criticato la “fuga” da Milano di pendolari, studenti fuorisede e lavoratori originari del Centro e Sud Italia che hanno scelto in modo irresponsabile non solo di affollarsi sui treni, ma di tornare nelle proprie zone d’origine esponendole al rischio di un possibile contagio. “Follia pura – commenta sui social il virologo Roberto Burioni – Si lascia filtrare la bozza di un decreto severissimo che manda nel panico la gente che prova a scappare dalla ipotetica zona rossa, portando con sé il contagio. Alla fine l’unico effetto è quello di aiutare il virus a diffondersi. Non ho parole”. Eppure è proprio per tutelare il resto d’Italia che il governo e le regioni hanno deciso – dopo lunghe ore di discussione – di adottare queste misure straordinarie e “blindare” i territori del Nord maggiormente interessati dal coronavirus.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa tenuta alle 3 di questa notte per spiegare le misure adottate ha condannato quanto accaduto: “In gioco c’è la correttezza dell’operato del Governo e la sicurezza degli italiani. La pubblicazione di una bozza non definitiva ha creato incertezza, insicurezza, confusione, non lo possiamo accettare“, ha fatto presente il premier.