Fino a 3 mesi di carcere o 206 euro di multa: è quanto rischia chi viola la quarantena. Lo prevede la direttiva inviata dal Viminale ai prefetti: “La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti – si legge – è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità, pena prevista arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica)”.
Nella direttiva firmata dal ministro Luciana Lamorgese si spiega anche che spetta alle forze dell’ordine fare i controlli su coloro che si spostano all’interno e in entrata e in uscita dai “territori a contenimento rafforzato”: “Gli spostamenti dovranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative – si legge – o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare tramite autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante. Divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone per cui è stata disposta la quarantena. I controlli sul rispetto delle limitazioni della mobilità avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti”, si legge ancora nel documento. “Per quanto riguarda la rete autostradale e la viabilità principale, la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le prescritte autodichiarazioni – si legge nella direttiva – Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dall’Arma dei carabinieri e dalle polizie municipali”.
Per quanto riguarda invece il trasporto ferroviario, “la Polizia ferroviaria curerà, con la collaborazione del personale delle Ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni al fine di consentire le verifiche sullo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi ‘termoscan‘ – prosegue il provvedimento -. Inoltre saranno attuati controlli sui viaggiatori acquisendo le autodichiarazioni”.
Negli aeroporti delle aree dei territori “a contenimento rafforzato”, i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche dell’autocertificazione. Controlli simili verranno effettuati nei voli in arrivo, esclusi i passeggeri in transito. Per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza, le autocertificazioni saranno richieste unicamente per i residenti o domiciliati nei territori soggetti a limitazioni. Nei voli Schengen ed extra Schengen in arrivo, i passeggeri dovranno motivare lo scopo del viaggio all’atto d’ingresso. Analoghi controlli verranno adottati a Venezia per i passeggeri delle navi di crociera che non potranno sbarcare per visitare la città, ma potranno transitare unicamente per rientrare nei luoghi di residenza o nei Paesi di provenienza. La veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli.
La direttiva emanata dal Viminale prevede infine “la convocazione immediata, anche da remoto, dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, per l’assunzione delle necessarie misure di coordinamento”.