Come dalle indicazioni del mio Ateneo, anche io sto organizzando la mia didattica per l’erogazione in modalità telematica. Nei Corsi di Laurea in Medicina questo processo è particolarmente sofferto perché il lavoro svolto fino ad oggi è stato orientato nella direzione opposta. Il nostro obiettivo in passato è stato quello di aumentare il coinvolgimento diretto e personale degli studenti: farli venire il più possibile all’interno delle strutture: a lezione, negli ospedali e nei laboratori. Un difetto dell’Università italiana, al quale si cercava di porre rimedio, era infatti l’insufficiente didattica pratica. Io stesso, nel periodo in cui sono stato Presidente di un Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, ho lavorato in questo senso.
Inoltre, per qualunque materia, anche la più teorica, la classe ha un ruolo didattico importante che qualunque docente minimamente esperto riconosce facilmente. Gli studenti ascoltano la lezione, o seguono il docente nella visita ospedaliera o nell’esperienza di laboratorio, ma spesso parlottano tra loro e oggi possono consultare gli smartphone. Se l’argomento solleva un po’ di interesse, non stanno parlando o navigando tra le partite di calcio: si confrontano sulle spiegazioni del docente. Se il docente li invita ad esprimere i loro dubbi, suggeriscono punti di vista e problematiche che sono di interesse per l’intera classe e diventano spunti di riflessione originali, che vivacizzano la lezione e facilitano la memorizzazione dei contenuti. La classe ha una sua dinamica di gruppo che è favorevole all’apprendimento e che non è facile ricreare in una lezione telematica.
Una strada per ricreare il più possibile le due condizioni dell’apprendimento pratico e della dinamica di gruppo, è quella di elaborare la lezione telematica come un percorso interattivo e fornire uno spazio di discussione simile ad un blog. In questo approccio la lezione erogata da un server non richiede la presenza fisica del docente, ed è fruibile dallo studente in qualunque momento. Il ruolo del docente è invece quello di coordinare e organizzare la successiva discussione sul blog.
Non so quanto questo sistema sia efficace: come già detto nel passato abbiamo usato strategie didattiche molto diverse da questa; però abbiamo sempre utilizzato anche supporti informatici che oggi costituiscono la base di partenza per costruire la didattica telematica. Certamente il coinvolgimento degli studenti è inferiore: per ora soltanto i più determinati e interessati partecipano. La lezione, anche per le dinamiche di gruppo che si instaurano, è più coinvolgente. Però un vantaggio di questo approccio è di consentire allo studente di seguire la lezione telematica e interagire col docente e coi colleghi secondo i suoi tempi anziché in un tempo e un luogo prefissati.
Poiché tra gli argomenti previsti nel mio corso di Medicina di Laboratorio c’è la statistica delle analisi cliniche, avevo previsto una esercitazione sulla statistica delle analisi in corso di epidemie: infatti la grande ed improvvisa variazione dell’incidenza di una malattia altera l’interpretazione statistica dei risultati clinici ad essa correlati. Giacché c’ero, ho elaborato una versione semplificata di questa esercitazione telematica interattiva per renderla accessibile anche al pubblico non specializzato: una volta che la lezione è telematica non ha senso limitare l’accesso.
Il lettore interessato può trovare questa esercitazione sul sito web: www.andreabellelli.it. Arricchirò questo sito, che è distinto da quello sul quale è ospitata la didattica riservata agli studenti dei miei corsi, man mano che preparerò contenuti che mi sembrino interessanti; ma già oggi consente al pubblico di farsi un’idea tanto dei contenuti che di un possibile metodo della didattica telematica.