Lui lo definisce un “approdo naturale” e adesso Francesco Mangiaracina non si è accontentato di essere passato da Forza Nuova alla Lega. Ora l’ex leader del partito di estrema destra a Massa e un tempo considerato uno dei principali esponenti toscani del partito dichiaratamente neofascista, ha accettato anche la nomina in un ente pubblico controllato dal Comune guidato dal sindaco leghista Francesco Persiani: il primo cittadino ha deciso di nominarlo nel consiglio di amministrazione di Area spa, la partecipata del Comune che gestisce l’area retroportuale e la logistica dell’Interporto. E visto che la lista di destra di Mangiaracina (“Tutto per Massa”) alleata con Casapound nel 2018 aveva contribuito a far eleggere il sindaco Persiani, il sospetto che adesso il primo cittadino voglia ripagare il debito elettorale viene spontaneo: “Le nomine nelle partecipate sono politiche quindi decide il sindaco – dice Mangiaracina a ilfattoquotidiano.it – ma il mio non è un nome calato dall’alto e da anni collaboriamo con questa amministrazione”. Secondo il Tirreno, le nomine dell’amministrazione Persiani nelle partecipate – da Area a Erp, che gestisce l’edilizia popolare – sono state fatte peraltro senza bando pubblico e con nomina diretta del primo cittadino.
Mangiaracina è stato uno dei fondatori di Forza Nuova a Massa e in Toscana: in città tutti lo ricordano per le sue battaglie contro i “profughi” o “finti profughi” e del “prima gli italiani” nell’edilizia popolare e nella raccolta di beni alimentari. Poi, nel 2017, è arrivata la scissione con Forza Nuova ma il percorso politico a destra di Mangiaracina è proseguito: “Sono uscito perché non mi erano piaciute alcune uscite mediatiche del partito – racconta – ma la mia militanza è sempre rimasta quella: una destra sociale a favore degli ultimi, italiani ovviamente”. Alle elezioni del 2018, Mangiaracina decide di candidarsi in prima persona a sindaco di Massa con la sua lista alleata con Casapound: 2 per cento, con quasi 700 voti. Un risultato modesto ma comunque utile al candidato della Lega Francesco Persiani che, anche grazie all’appoggio di Mangiaracina al secondo turno, vince contro il sindaco uscente Alessandro Volpi del centrosinistra dopo cinquant’anni di governi di centrosinistra. Da poche settimane l’ex leader di Forza Nuova è entrato nella Lega: “Io penso che sia un approdo naturale – continua Mangiaracina – Nel 2010 quando parlavo di dare le case popolari prima agli italiani, ero visto come un marziano razzista. Oggi è arrivato Salvini che mi ha stregato e quindi l’ho seguito. Cinque anni fa, quando ero in Forza Nuova, per me sarebbe stato assurdo entrare nella Lega: adesso che è diventato un partito sovranista, mi sembra la cosa più normale del mondo”.
A fine anno è arrivato la mossa del sindaco Persiani con la nomina nel cda di Area spa, che però è stata resa pubblica solo nei giorni scorsi. Secondo coloro che spesso hanno accostato l’amministrazione leghista agli ambienti della destra estrema, è il giusto riconoscimento del sindaco nei confronti di chi ha contribuito a farlo eleggere: “Già qualche mese fa qualcuno mi aveva proposto di entrare nel cda di Erp (Edilizia residenziale pubblica, ndr) – conclude Mangiaracina – Ci sono stati molti ammiccamenti con questa amministrazione che abbiamo supportato dall’esterno. Per questo la mia nomina non è certo calata dall’alto ma in nome delle mie competenze e delle mie battaglie di sempre”.