Qual è stato il sistema operativo più sicuro del decennio 1999-2019? Ovviamente dipende dal punto di vista da cui si osserva il problema, ma se si prendono in considerazione il numero di vulnerabilità – ossia di falle nel sistema che consentono a eventuali malintenzionati di accedervi indisturbati – The BestVPN non ha dubbi: è Windows 10.

La testata ha infatti svolto un’indagine, basandosi sui dati ufficiali di gestione delle vulnerabilità del deposito governativo statunitense dei dati, appurando il numero di falle tecniche di sicurezza emerse per i principali sistemi operativi negli ultimi 10 anni ed il risultato parla chiaro: Windows 10 ne ha avute in tutto 1111. Meglio hanno fatto soltanto Adobe Flash Player, che però non è un sistema operativo (1078) e Windows Server 2012 (1050), che però non era una soluzione commerciale. Tutti gli altri invece hanno fatti decisamente peggio.

Il sistema operativo più buggato, in particolare, è risultato essere Linux nella sua distribuzione Debian, con 3067 vulnerabilità. Un numero davvero elevato, che Windows non raggiunge nemmeno sommando le falle di Windows 10 (uscito nel 2015) a quelle di Windows 7, arrivato sul mercato nel 2009 (1283). Subito dietro Debian troviamo Google Android, con 2563 bug, e lo stesso kernel Linux, il cuore cioè del sistema operativo, condiviso con tutte le varie distribuzioni e con Android stesso, che si attesta a 2357 bug. Al di fuori della famiglia Linux troviamo Mac OS X, il nome della precedente versione di macOS, il sistema operativo Apple per desktop e notebook, con 2212.

In realtà, guardando ai dati, Microsoft guida comunque la classifica delle prime 20 aziende hi tech per numero di bug tra il 1999 e il 2019, con 6814 falle note. Alle sue spalle Oracle con 6115 vulnerabilità, IBM con 4679, Google con 4572 e Apple con 4512. Microsoft però in realtà, oltre a Windows, di prodotti ne realizza tantissimi e infatti, se si guarda alla classifica delle vulnerabilità per singolo prodotto, Il colosso di Redmond è fuori dalla top 10, con appena 12,9 vulnerabilità, contro ad esempio le 139.4 di Linux (primo posto), le 54,4 di Google (quarto posto) o le 37,9 di Apple, che valgono il settimo posto all’azienda di Cupertino in questa speciale classifica.

La maggior parte delle vulnerabilità comunque appaiono essere identificate mediamente in circa 19 giorni e risolte in circa 69 giorni, per cui, a prescindere dal sistema operativo utilizzato, il consiglio è di aggiornare sempre tempestivamente all’ultima versione disponibile, assicurandosi così di avere sempre le ultime patch di sicurezza distribuite.

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