Alla Commissione europea “non è stata notificata alcuna introduzione di controlli alle frontiere interne in relazione all’epidemia di coronavirus“, nel quadro della normativa Schengen. Così parlava a metà giornata di martedì un portavoce di Palazzo Berlaymont. Solo poche ore dopo, però, Paesi Ue ed extra-Ue hanno iniziato a rimpatriare i propri connazionali dall’Italia, vietare viaggi nel Paese e chiudere le frontiere. Austria, Svizzera, Slovenia, Spagna e altri. Con le compagnie aeree Ryanair, Easyjet e Jet2 che hanno deciso di sospendere tutti i voli da e per l’Italia. Parlando a La Vita in Diretta, su Rai1, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha commentato così i provvedimenti presi dai vari Stati: “Molti Paesi sospendono i voli. In futuro ci ricorderemo di tutti i Paesi che ci sono stati vicini in questo momento”.

Fra i primi a muoversi sono stati gli austriaci. Il cancelliere Sebastian Kurz ha annunciato uno stop degli ingressi dall’Italia: “Gli austriaci che si trovano in Italia vengono riportati in Austria, ma devono restare per due settimane in autoisolamento“, ha detto spiegando che il provvedimento è stato concordato con Roma. Vienna, inoltre, ha bloccato anche il traffico aereo da e per l’Italia.

Anche il ministro degli interni Karl Nehammer ha rivolto un appello a chi si trova per viaggio in Italia, chiedendo di tornare in patria: “I controlli di frontiera saranno intensificati. Mentre il transito per il Paese sarà consentito solo senza soste in Austria”, ha aggiunto preannunciando che al confine saranno controllati e fotografati i passaporti per poter risalire a chi è entrato dall’Italia.

Lo conferma anche il governatore tirolese Guenther Platter dichiarando che “con l’estensione della zona protetta su tutta l’Italia, possiamo dire che saranno chiusi i confini” al Brennero, “ad eccezione del traffico di rientro”.

Anche la frontiera con la Slovenia rimarrà chiusa a chi proviene o vuole dirigersi in Italia: “Ho ordinato al Ministero degli Affari Esteri e al Ministero degli Interni di chiudere il confine con l’Italia in seguito alla decisione dell’Austria”, ha annunciato il primo ministro uscente Marjan Sarec sul suo account Twitter.

La Danimarca, altro Paese Ue, vieta invece i voli diretti con i Paesi più colpiti dal coronavirus, tra cui l’Italia, come rende noto il Ministero dei Trasporti danese in un comunicato. La misura entrerà in vigore alla mezzanotte di martedì per almeno 14 giorni e riguarda “per il momento l’Iran, alcune regioni della Cina, della Corea del Sud, dell’Austria e dell’Italia”.

Provvedimento simile a quello dell’esecutivo spagnolo che ha deciso di vietare i voli diretti tra l’Italia e gli aeroporti spagnoli dalla mezzanotte di oggi fino al 25 marzo.

Così come Malta che ha sospeso i collegamenti passeggeri con l’Italia, aeri e navali. La decisione, presa in conseguenza alle misure italiane, è stata comunicata nella notte dal primo ministro, Robert Abela. Sull’isola vivono oltre 9mila italiani residenti, ai quali vanno aggiunti almeno altri 15 mila per lavoro, studio o turismo.

Il primo ministro maltese ha specificato che da e per l’Italia da stanotte non possono più viaggiare passeggeri, per nessuna ragione. I catamarani del collegamento veloce navale con Pozzallo, in Sicilia, saranno utilizzati solo per assicurare il regolare flusso degli approvvigionamenti di medicine, cibo e merci.

Controlli massicci anche al confine con la Svizzera. Il governo del Canton Ticino ha inviato una lettera al Consiglio Federale di Berna in cui chiede ufficialmente “una presenza fisica ai valichi stradali, ferroviari e della navigazione, da parte del personale del Corpo federale delle guardie di confine” all’indomani dell’entrata in vigore del nuovo decreto in Italia.

Attualmente entrano liberamente in Svizzera soltanto i lavoratori frontalieri italiani. Gli altri non possono passare: al valico di Ponte Chiasso, ad esempio, c’è un doppio controllo in uscita dall’Italia, da parte della Guardia di Finanza e delle guardie di frontiera elvetiche che rimandano indietro chi non ha motivi di comprovata necessità. Nella missiva inviata ieri a Berna, il governo ticinese chiede anche disposizioni “simili alle misure indicate e in fase di attuazione da parte delle autorità italiane al confine nazionale” e di prendere contatto attivamente con l’Italia così da coordinare i controlli in entrata e in uscita.

Al di là dell’Adriatico, anche l’Albania ha deciso di imporre il divieto totale dei collegamenti aerei e marittimi con l’Italia, come reso noto dal ministro albanese per l’Infrastruttura, Belinda Balluku. “Il nostro provvedimento segue la proclamazione ieri sera di tutta l’Italia quale zona protetta da parte del premier Giuseppe Conte“, ha spiegato. “Voglio precisare che il provvedimento riguarda solo il trasporto passeggeri. Le navi commerciali potranno normalmente proseguire la loro attività mentre i loro equipaggi saranno sottoposti ai controlli medici”, ha concluso Balluku.

Uscendo fuori dall’Unione europea, il governo serbo ha deciso il divieto temporaneo di ingresso nel Paese a cittadini stranieri provenienti dall’Italia e da altri Paesi o regioni particolarmente colpiti dall’epidemia di coronavirus. In un comunicato, il governo precisa che le restrizioni adottate oggi oltre all’Italia riguardano gli arrivi da alcune province della Cina, dalla Corea del sud, dall’Iran e da alcune zone della Svizzera.

In conseguenza di tale decisione, dieci cittadini italiani giunti oggi a Nis, nel sud della Serbia, con un volo Ryanair da Bergamo, sono stati respinti ai controlli di polizia in aeroporto e subito rimandati in Italia.

Anche il Marocco sospende tutti i voli da e per l’Italia. La decisione governativa, fanno sapere da Rabat, ha effetto immediato e dura fino a nuovo ordine, secondo il comunicato diffuso questa mattina.

Tre compagnie aeree hanno deciso di sospendere tutti i loro voli dall’Italia. Si tratta di Ryanair, Easyjet e Jet2. La compagnia irlandese ha annunciato che tutte le tratte sono cancellate da sabato fino al 9 aprile. La compagnia britannica low cost Jet2 ha annunciato la cancellazione di tutti i suoi voli per l’Italia – fra i quali vari collegamenti con la Penisola da scali minori dell’Inghilterra e città diverse da Londra – fino al 26 aprile.

Si è poi aggiunta Easyjet: l’annuncio della compagnia britannica è arrivato oggi pomeriggio, per ora sono cancellati tutti gli aerei in partenza o in arrivo negli aeroporti italiani fino al 3 aprile, con successive revisioni previste fino al 4 aprile. Lo stop di EasyJet, dopo quello di British Airways, porta verso l’azzeramento temporaneo i collegamenti aerei fra Italia e Regno Unito.

Infine il Giappone. A tutti i cittadini non giapponesi che provengano o siano transitati dalle Regioni Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Marche nei 14 giorni precedenti all’arrivo sul territorio nipponico sarà vietato l’ingresso nel Paese, con effetto di immediato respingimento alla frontiera. Lo stabilisce la nuova normativa dell’esecutivo guidato dal premier Shinzo Abe, a fronte delle nuove misure per contenere l’espansione del coronavirus nel Paese.

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