Cultura

Coronavirus, concerti virtuali e opere liriche sui social: così la musica aiuta a combattere la paura e l’isolamento (restando a casa)

Con i teatri chiusi e il consiglio a non uscire, lo streaming può essere il modo per continuare a godersi la musica dal vivo a distanza di sicurezza, da dietro uno shermo. La rivista online Quinte Parallele ha lanciato il progetto #MusicGoesViral, una performance diversa ogni sera, e la compagnia VoceAllOpera immagina una Carmen a misura di social

di Beatrice Manca

Sono le ventuno, e puntuale come un orologio, il pianista inizia a suonare. È la rapsodia ungherese di Liszt. Il pubblico è arrivato alla spicciolata e continua ad aumentare ogni minuto che passa. Qualcuno commenta l’esecuzione, qualcun altro risponde. Sì, è un vero concerto, ma in diretta sui social: il progetto si chiama #MusicGoesViral – letteralmente, visti i tempi – ed è un esperimento di Quinte Parallele, rivista online di musica classica, per non far fermare la musica in questi tempi di teatri chiuse e serate a casa. Ogni sera, fino al 3 aprile, un concerto diverso: mezz’ora di esibizione preceduta da una breve spiegazione introduttiva. “Volevamo dare un incentivo a stare a casa, non in maniera coercitiva, ma dandogli qualcosa di bello da vedere”, spiega il fondatore della rivista Filippo Simonelli. “In una situazione normale si paga – giustamente – un biglietto, noi li portiamo gratis a tutti. Penso che le persone, che parlano spesso di ripartire dalla bellezza, avessero veramente voglia di vivere questa esperienza”.

L’idea è nata la scorsa settimana da una conversazione su whatsapp: “Con un mio amico scherzavamo sul fatto che sarebbe divertente se ci mettessimo tutti con una mascherina a guardare concerti in streaming – racconta Simonelli – Così abbiamo cominciato a contattare i nostri amici musicisti, che, entusiasta dell’idea, lo hanno detto ad altri amici”. E così, a tempo di record, hanno organizzato un’anteprima lunedì con il pianista Orazio Sciortino, prima di lanciare un vero e proprio calendario da giovedì, con un artista per ogni giorno dell’isolamento forzato. “Rispetto a tante dirette che si fanno adesso abbiamo voluto dargli una marcia in più, facendoli precedere da una breve spiegazione – aggiunge – i video di concerti si trovano anche su youtube, noi vogliamo anche raccontare un po’ di storia al pubblico, lasciargli qualcosa”.

In calendario ci sono artisti del calibro di Beatrice Rana, giovane pianista, il violoncellista Giovanni Sollima, Alessandra Ammara e Roberto Prosseda, e ancora Luca Ciammarughi, giusto per citarne alcuni. “Mi hanno scritto artisti che non conoscevo, addirittura maestri con cui avevo fatto masterclass anni e anni fa: loro non si ricordavano di me, io ero emozionatissimo. Tutti molto contenti all’idea di fare – gratis – una cosa bella”. E il pubblico ha apprezzato: ieri si sono collegate 7mila persone su Facebook, oltre duemila su Instagram ed è stato molto condiviso. Nei commenti, molti ringraziano: “Ottima idea, la musica toglie un po’ di polvere alle nostre vite”. L’emoticon più utilizzata, neanche a dirlo, è quella degli applausi.

Il decreto di lunedì sera ha cambiato un po’ le carte in tavola: molti artisti avrebbero voluto suonare in duo, cosa ormai impossibile rispettando le distanze di sicurezza, o avevano concordato le riprese con operatori professionisti per garantire un buon livello di qualità. Adesso ci si dovrà arrangiare con gli smartphone, sfoderando – chi può – tutta la maestria accumulata per i selfie. “Ma anche quello può essere un valore aggiunto”, conclude.

La resistenza alla paura dell’epidemia del coronavirus, che sta mettendo a dura prova il Paese, si fa anche con piccoli interludi musicali, che possano far tirare un sospiro di sollievo almeno per un po’, e sollevare lo spirito. E magari alleviare la solitudine di chi deve stare chiuso in casa per settimane. Vedere la stessa cosa contemporaneamente, e poterla commentare insieme, dà la sensazione di “esserci”, anche se da lontano. Anche VoceAllOpera, compagnia sperimentale specializzata in opere low cost, sta creando una Carmen solitaria, da guardare (e ascoltare) attraverso i social. “In questo periodo siamo degli chef senza clienti: vogliamo continuare a dar da mangiare agli altri – spiega il regista e fondatore della compagnia, Gianmaria Aliverta – Il nostro pubblico in questo momento è in astinenza. Anche se c’è tutto disponibile sulle librerie digitali, quel che manca ai melomani è la musica dal vivo, la curiosità di vedere un nuovo allestimento. Vogliamo dare loro qualcosa di nuovo, e forse è la volta buona, per noi registi, di iniziare a usare i social in un modo più creativo, adattando le opere a nuove forme”. Inizialmente avrebbe dovuto essere un’opera registrata a porte chiuse, ma con le nuove restrizioni la fantasia e l’ingegno hanno dovuto superato i limiti imposti dall’isolamento: Carmen non è più una sigaraia, ma una ragazza della porta accanto che per arrotondare fa la cam-girl. “La sua interazione con il pubblico, quindi, è solo virtuale”. Un’opera in 11 minuti, preceduta da un’introduzione del critico musicale Alberto Mattioli, che si potrà vedere su Facebook, Instagram e Youtube. “Ci stiamo lanciando in un territorio inesplorato, con veramente pochissimi mezzi, ma il teatro serve anche a inventare cose e a far discutere. Sarà l’occasione anche per lanciare una campagna di raccolta fondi, #adottaunartista, visto il momento difficile che tanti lavoratori del settore dello spettacolo stanno attraversando”.

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