Cronaca

Coronavirus, diario dall’isolamento/17 – A casa mia bisogna fare i turni: un genitore con i bimbi, l’altro al computer per lavorare

Su ilfattoquotidiano.it continua il racconto della quotidianità di una giornalista di Casalpusterlengo, colpita come i suoi concittadini dai provvedimenti restrittivi per evitare il contagio: "In un momento ancora buio, un raggio di luce arriva dal senso di responsabilità dimostrato da un’amica parrucchiera che, nonostante la possibilità di riaprire la sua attività, ha deciso di non farlo. Sforziamoci ancora tutti"

C’è il sole ma non vedo, come nelle ultime settimane, tante persone a passeggio nella zona periferica di Casale, verso la campagna. Dove sono tutti? Se ieri il clima non invitava ad uscire, quella di oggi è una bella giornata. Spero che non si siano tutti catapultati al lavoro o, peggio, in giro per futili motivi. Chi può, deve assolutamente accedere alla modalità smart working. Tantissime professioni lo consentono e i datori di lavoro hanno il dovere di mettere i propri dipendenti nelle condizioni di farlo. A casa mia bisogna fare i turni: un genitore con i bimbi, l’altro al pc.

Quando i piccoli dormono sbircio su internet suggerimenti per nuovi giochi: abbiamo infilato degli spaghetti in un colapasta rovesciato per fare un riccio di pasta, travasato riso e polenta, giocato ai travestimenti con i vestiti, cappelli e accessori di mamma e papà. E quando la fantasia si esaurisce e i soliti giochi non sono abbastanza interessanti, ci affidiamo al tablet.

Se gli ultimi dati parlano di una diminuzione dei contagi nei nostri territori in quarantena da 18 giorni, continuano ad arrivare notizie di persone del mio paesello che non ce l’hanno fatta. In un momento ancora buio, un raggio di luce arriva dal senso di responsabilità dimostrato da un’amica parrucchiera che, nonostante la possibilità di riaprire la sua attività, ha deciso di non farlo. Le troppe telefonate ricevute per le prenotazioni, anche da clienti non abituali, le hanno fatto fare retromarcia: perché la riapertura incita le persone a tornare a frequentare luoghi pubblici. E anche se vengono prese le precauzioni del caso, il rischio è ancora troppo alto. Nessuno vuole passare la vita in quarantena e tutti vogliono tornare al più presto alla normalità. Sforziamoci ancora tutti.

E fortunatamente anche i mercati settimanali sono stati sospesi almeno fino al 3 aprile, dopo le pressioni delle amministrazioni comunali sul Prefetto di Lodi. Prima di questa decisione, cioè questa mattina, gli ambulanti del mercato di Codogno hanno disertato la piazza. Concludo quindi con qualcosa di positivo? No, perché purtroppo ci sono ancora tante persone che ancora non mettono guanti e mascherina per fare la spesa al supermercato. Nei luoghi chiusi è doveroso.