Denunce per i gestori delle palestre che erano ancora parte. Ma anche a bar e locali che non rispettano le nuove prescrizioni o la chiusura dopo le ore 18 (il prefetto può decidere la sospensione dell’attività da 5 a 30 giorni). Rischia fino a 3 mesi di arresto e un’ammenda di 206 euro invece la persona denunciata a San Donato Milanese, poiché stava viaggiando a bordo della propria auto senza alcuna giustificazione. Dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto che per arginare il contagio del coronavirus trasforma tutta l’Italia in “zona protetta”, sono cominciati anche i controlli delle forze dell’ordine in tutto il Paese per verificare che l’applicazione delle nuove misure anti-epidemia.
Per chi non rispetta gli obblighi contenuti nel provvedimento sono previste le sanzioni ex art. 650 del codice penale, quindi fino a 3 mesi di arresto e fino a 206 euro di ammenda. E’ il caso ad esempio di chi cerca di muoversi senza le comprovate esigenze di lavoro, necessità o salute. Oppure di chi si ritrova in assembramenti. Esistono sanzioni più severe invece per i locali che non rispettano la chiusura dalle 18 alle 6 di mattina, ma anche che non garantiscono il rispetto della distanza di sicurezza di un metro o offrono servizio al bancone. La sanzione prevista, in questo caso, vale per tutte le attività commerciali (come i negozi) che devono garantire ad esempio ingressi contingentati. A irrogare la sanzione è il prefetto che può decidere la chiusura dell’esercizio o dell’attività da un minimo di 5 giorni a un massimo di un mese.
Controlli a Roma: due denunce – È quello che rischiano due locali a Roma: uno nel quartiere di San Lorenzo e l’altra a due passi da Via del Corso, denunciati dalla Polizia capitolina. Gli agenti hanno battuto al setaccio diversi quartieri, verificando in oltre 100 attività il rispetto dell’obbligo di distanza interpersonale di almeno un metro tra i clienti per le attività di somministrazione e l’obbligo di chiudere i battenti per pub e discoteche.
Multati gestori e clienti delle palestre – È arrivata la denuncia anche per il gestore di una palestra aperta a Cattolica, nel Riminese, così come per chi si allenavano in sala pesi, nonostante i decreti emanati dal Governo.
Sono cinque i clienti denunciati, tre provenienti da San Giovanni in Marignano e due dalla provincia di Pesaro, per aver lasciato il Comune di residenza. Lo stesso provvedimento dovrebbe essere preso nei confronti di due iscritti e del titolare di una palestra di Besana Brianza, in provincia di Monza, trovati dai carabinieri martedì sera all’interno della struttura, impegnati in una sessione di allenamento.
Spostamenti fuori Milano, 257 controlli e una denuncia – Lunedì i carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno effettuato controlli sulle principali strade dell’hinterland: sono state fermate complessivamente 257 persone, di queste una è stata denunciata poiché stava viaggiando senza alcuna giustificazione. Il 60% delle persone controllate, oltre ad aver compilato l’autocertificazione, ha prodotto spontaneamente all’atto del controllo dei documenti che giustificavano la necessità di doversi spostare, rientrando così nella categoria delle persone autorizzate. I controlli continueranno su tutto il territorio fino a cessata emergenza.
Denuncia anche per prostituta e cliente – Sempre in Lombardia, a Busto Arsizio, una prostituta e un suo cliente sono stati denunciati poiché si sono mossi nell’area a contenimento rafforzato senza alcuna giustificazione prevista dal Dpcm.
Decine di casi in tutta Italia – Altre denunce per chi viola le regole arrivano da tutta Italia: a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, in 48 stavano partecipando a un corteo funebre per le strade. I carabinieri, avvisati da alcuni passanti, sono intervenuti e li hanno denunciati. A Carpi, nel Modenese, è stato denunciato un cittadino cinese gestore di una sala slot: alle 21 di lunedì, infatti, i militari hanno verificato che all’interno del locale erano presenti una cinquantina di persone. Stessa situazione e stessi provvedimenti in un bar di Mantova, Alessandria a Padova. I Carabinieri di Maranello hanno deferito un barista di Sassuolo perché alle 18 ha continuato tranquillamente a esercitare la propria professione.