I primi casi sintomatici di coronavirus in Italia risalgono alla fine di gennaio e come ormai noto il primo contagio è avvenuto in Germania. E tranne per i tre pazienti curati dallo Spallanzani, la coppia cinese e un ricercatore rientrato dalla Cina, la trasmissione è avvenuta in Italia per tutti gli altri casi. È quanto emerge da un approfondimento sui dati epidemiologici realizzato dall’Istituto superiore di sanità, relativo alla data di inizio dei sintomi al momento disponibile su su 4.555 degli 8.342 casi totali registrati od oggi. La maggioranza dei casi di Covid-19 sono uomini: 3.702 casi su 5.959 casi analizzati dall’Istituto superiore di sanità, il 62%. L’età media è di 65 anni. Lo stato clinico è disponibile solo per 2.539 casi, di cui 518 (9,8%) asintomatici, 270 (5,1%) pauci-sintomatici, 1.622 (30,7%) con sintomi per cui non viene specificato il livello di gravità, 1.593 (30,1%) con sintomi lievi, 297 (5,6%) con sintomi severi, 985 (18,6%) critici. Il 21% dei casi risulta ospedalizzato, e tra quelli di cui si conosce il reparto di ricovero (1.545) il 12% risulta in terapia intensiva. L’età mediana è di 69 anni (0-18 anni: 0%; 19-50 anni: 10%; 51-70 anni: 46%; più 70 anni: 44%).

Il coronavirus, purtroppo, non risparmia nessuno, neanche i bambini. Seppure in una piccola percentuale (lo 0,5%), in Italia 43 casi positivi al virus riguardano bambini tra 0 e 9 anni. Dai dati risulta inoltre che sono 85 i casi nella fascia di età 10-19 anni (pari all’1% del totale dei casi), mentre salgono a 296 quelli tra 20 e 29 anni (3,5%). Numeri e percentuali che salgono proporzionalmente all’aumentare dell’età: 470 casi tra 30-39 anni (5,6%), 891 tra i 40-49enni (10,7%), 1.453 nella fascia 50-59 (17,4%), 1.471 tra 60-69 anni (17,7%), 1.785 tra 70-79enni (21,4%) fino a toccare i 1.532 tra gli over 80 (18,4%).

“Non è possibile ricostruire, per tutti i pazienti, la catena di trasmissione dell’infezione. La maggior parte dei casi segnalati in Italia riportano un collegamento epidemiologico con altri casi diagnosticati in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, le zone più colpite dall’epidemia”. La trasmissione dell’infezione da Sars-Cov-2 è “avvenuta in Italia per tutti i casi, ad eccezione dei primi tre segnalati dalla regione Lazio che si sono verosimilmente infettati in Cina. È stata poi segnalata dalla regione Lombardia una persona di nazionalità iraniana, tuttavia non è stato indicato dove possa essere avvenuto il contagio anche se la persona si è verosimilmente infettata in Iran”.

“Siamo in piena battaglia, un piccolo calo non è pausa. Occorre mantenere alta l’attenzione. Sui tamponi è stata adottata una circolare del ministero della Salute che prevede una indicazione, su parere del Css, di fare il tampone fondamentalmente sulle persone sintomatiche – ha spiega Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità – Se i comportamenti che ognuno di noi adotta non sono congrui alle raccomandazioni adottate dal Governo, è chiaro che sarà molto difficile riuscire modificare le curve del virus. Quindi i nostri comportamenti accanto ai provvedimenti di sistema sono veramente l’elemento decisivo”.

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