Non solo la campagna di raccolta fondi di Chiara Ferragni e Fedez. O le donazioni dello stilista Giorgio Armani e della catena Esselunga. Nelle ore in cui l’Italia affronta l’emergenza coronavirus, sono centinaia le campagne di finanziamento “dal basso” e i versamenti che i cittadini stanno facendo per aiutare le strutture ospedaliere. Per aiutare l’ospedale Niguarda di Milano o il Cotugno di Napoli ad esempio, in meno di 24 ore sono arrivati quasi 200mila euro ciascuno grazie a contributi che vanno dai 10 ai 200 euro.

Ognuno a suo modo cerca di fare la sua parte. Se la Regione Lombardia ha aperto un conto ad hoc per chi vuole donare, i tifosi dell’Atalanta hanno destinato la quota pullman che sarebbe servita per andare a vedere la partita contro l’Udinese di fine marzo all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo.

Sono tante le vie “istituzionali” per sostenere le aziende sanitarie. E’ sufficiente andare sui siti internet delle singole strutture per ritrovare modalità e istruzioni: il Policlinico di Milano ad esempio mette a disposizione i moduli online. A fianco di questo però, sono nate decine di campagne spontanee sulla piattaforma GoFundMe, la stessa usata da Chiara Ferragni e Fedez per la loro raccolta fondi. Si va dall’appello per sostenere la terapia intensiva del Sant’Anna di Como a quella per gli ospedali di Cremona, Savona e Viterbo. La piattaforma di crowdfunding è uno strumento accessibile a tutti e che, grazie a un accordo con i beneficiari, può permettere il versamento della somma raccolta direttamente nelle casse dell’ospedale. La garanzia della serietà della raccolta è data dalla piattaforma stessa, che offre il servizio gratuitamente e chiede un contributo volontario per la gestione (ma che è possibile rifiutare).

In queste ore sono centinaia le donazioni, anonime o meno, accompagnate da messaggi destinati al personale sanitario: “Siete il nostro orgoglio”, “Forza”, “Non mollate”. E c’è anche chi ha deciso di donare “il budget destinato al carburante per andare in ufficio” e che verrà risparmiato nel mese di quarantena”.

Lombardia – E’ un vero e proprio boom di donazioni quello registrato in Lombardia nelle ultime ore. Il 9 marzo la Regione ha annunciato l’attivazione del conto corrente “Regione Lombardia-Sostegno emergenza Coronavirus” (Iban IT76P0306909790100000300089) per rispondere alle “migliaia di telefonate e mail da parte di cittadini e imprenditori desiderosi di offrire il proprio contributo”, ha spiegato il governatore Attilio Fontana.

Oggi si sono organizzate anche l’Asst Bergamo Ovest e l’Asst Monza. L’azienda socio sanitaria territoriale brianzola ha dato il via a una raccolta fondi (Iban IT49L0306920407100000046081 – causale ‘Emergenza Coronavirus’) “viste le numerose richieste di persone, associazioni, aziende private che vogliono sostenerci donando soldi o attrezzature”, e quella bergamasca ha attivato l’Iban IT81G05696 53640000007000X13 – causale Donazione COVID-19

“Tutte le donazioni saranno rendicontate fino al singolo centesimo”, ha assicurato Fontana. “L’ammontare delle donazioni ricevute verrà costantemente comunicato sul sito aziendale con l’importo aggiornato e gli obiettivi raggiunti”, hanno spiegato invece dall’Asst Monza. Mentre Peter Assembergs, direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest, ha precisato: “Non essendo noi una Onlus” le donazioni “non potranno essere detraibili dalla dichiarazione dei redditi, ma se il donatore fornirà i propri estremi e un indirizzo, riceverà la ricevuta attestante il pagamento”. Riferimenti per fornire un riscontro ai benefattori (nome, cognome, codice fiscale e contatto mail o telefonico) vengono chiesti anche dall’Asst Monza. “Anche in questa occasione”, ha detto ancora Fontana, “i lombardi hanno dimostrato il loro grande ‘coeur'”.

Intanto in queste ore sono tanti i gesti di solidarietà. Due ristoratori hanno donato 20 pizze ciascuno al Pronto soccorso di Treviglio nella Bergamasca per ringraziare i medici e gli infermieri in turno da diverse ore. Decine anche le brioche fatte recapitare in servizio. Mentre uno striscione fuori dal Pronto soccorso omaggia i “Nostri eroi”.

Protezione civile – Le piattaforme web Oval, Walliance, Iquii, Copernicani, Mitobit, Starteed, Two Hundred hanno invece lanciato l’iniziativa #IoRestoACasa che prevede non solo il progetto di comunicazione per sensibilizzare le persone a non uscire, ma anche una raccolta fondi a favore della Protezione civile. La campagna, riferisce Oval, “sta coinvolgendo tutte le piattaforme, spinta dalla grande forza di amplificazione e dalla sinergia che si è venuta a creare tra i promotori del progetto, uniti per un unico scopo”. La raccolta è invece gestita dalla onlus Save the planet.

Ospedale Cotugno di Napoli – La campagna è stata lanciata da Federica De Masi, studentessa 23enne di Medicina, sulla piattaforma GoFundMe e in 24 ore ha raggiunto quota 200mila euro. “Sono preoccupata e ho deciso di agire istintivamente”, si legge sul sito. “Ho scelto quest’ospedale perché è il nostro punto di riferimento in quanto sede di malattie infettive di Napoli e credo abbia bisogno di supporto materiale. Non siamo in Lombardia, siamo in Campania, e dobbiamo fare in modo da sostenerci, perché non abbiamo né i materiali né le attrezzature a sufficienza per contrastare quest’epidemia”.

Ospedale di Parma – Il Parma calcio ha donato 25mila euro per la campagna “La squadra più forte di Parma – Reparto malattie infettive”. Sul sito dell’azienda, gli estremi per donare direttamente all’ospedale (qui). Una campagna simile è stata lanciata, sempre per la struttura di Parma, sul sito GoFundMe da “un gruppo di studenti, in gran parte di Medicina e Chirurgia”: “Abbiamo pensato”, si legge, “di creare questa raccolta fondi per dare supporto alla Terapia Intensiva. In un momento di emergenza come quella che stiamo affrontando oggi, medici, infermieri e personale ospedaliero stanno svolgendo tutto ciò che in loro potere”. La raccolta in meno di 24 ore ha quasi raggiunto i 200mila euro, obiettivo massimo che si erano dati gli studenti.

Ospedale Niguarda di Milano – La campagna è stata lanciata da Chiara Villa e in 24 ore ha permesso la raccolta di 150mila euro. L’iniziativa, si legge nel testo, è supportata dalla stessa struttura sanitaria e i fondi saranno versati direttamente sul conto dell’ospedale. “Siamo privati cittadini”, spiegano i promotori, “che vogliono sostenere un’eccellenza non solo italiana, ma anche internazionale, in questo periodo di affanno”.

Ospedale Sant’Anna di Como – 100mila euro in 24 ore sono state invece raccolte dalla Fondazione provinciale della Comunità Comasca onlus sulla piattaforma GoFundMe. Obiettivo è finanziare la terapia intensiva dell’ospedale Sant’Anna di Como. “Il coronavirus è un nemico invisibile difficile da riconoscere e ancora più da combattere”, si legge. “Dobbiamo armarci di buon senso e di responsabilità. Aiutiamo la nostra città, aiutiamo il cuore pulsante di questa emergenza”.

Istituto Spallanzani a Roma – Aiga, l’associazione dei giovani avvocati, e il periodico Avvocati hanno avviato una campagna di raccolta fondi in favore dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani, “simbolo dell’eccellenza sanitaria sia nell’attività clinica che nella ricerca scientifica ed impegnato in prima linea nella cura del Covid 19”. “Non possiamo”, si legge, “non renderci parte attiva e promotori del sostegno a chi lotta giorno e notte per superare questa gravissima emergenza. Una piccolissima donazione può aiutare la ricerca e velocizzare la creazione di un vaccino che consenta di aiutare i pazienti infetti”, affermano in una nota invitando tutti i legali a fare la loro parte.

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