La Lombardia sta pagando un tributo che al resto dell’Italia finora è stato risparmiato. Questo tributo, che di giorno in giorno si fa più pesante, ha permesso a noialtri di prendere consapevolezza, di affrontare con un minimo di previdenza in più, di organizzazione in più, di tranquillità in più, questo enorme choc. Questa finestra di opportunità di cui il Sud ha finora goduto è dovuta anche alla capacità di resistenza delle strutture sanitarie del Nord, alla trincea che hanno innalzato medici e infermieri, alla fatica immane a cui hanno risposto con un senso del dovere fuori dal comune.
Un senso di responsabilità che però è mancato a tanti nostri amici, ai cugini, ai padri e ai figli che hanno ritenuto di fare ritorno a casa malgrado fosse chiaro che quella fuga era controindicata, controproducente. Quando parliamo di Italia faremmo bene a pensare agli italiani. Ai tanti che si sottraggono alle regole, al dovere di essere solidali che significa rispettare il diritto di ciascuno a non correre pericolo. Ricordate le tasse? Troppi furbi non le pagano. Oggi con i divieti: troppi furbi o solo incoscienti li aggirano. Siamo tutti noti e il virus pesca a strascico: frega anche i furbi e gli incoscienti. Quindi adesso si sta fermi e a braccia conserte. Senza se e senza ma.