Musica

Michele Bravi, Ghemon, Ricchi e poveri spostano l’uscita degli album. Enzo Mazza (FIMI): “Decisioni giuste, lo Stato abbassi l’Iva dei dischi dal 22 al 4%”

Le major hanno deciso di posticipare alcune uscite discografiche anche di un mese, oltre la fatidica data del 3 aprile, quando si saprà se la situazione legata al Coronavirus migliorerà o no. A FqMagazine interviene Enzo Mazza della Fimi che non solo condivide queste scelte, ma che rilancia al Governo con alcune proposte per contrastare la crisi e rilanciare il settore

Non solo i concerti. Come abbiamo già spiegato, il settore dei live sta vivendo un momento difficilissimo con perdite di oltre dieci milioni di euro con gli slittamenti dei tour in autunno. Misure indispensabili per ottemperare alle regole imposte dal Governo contro la diffusione e il contagio del Coronavirus. Anche le case discografiche, di comune accordo con i manager dei vari artisti, hanno deciso di iniziare a posticipare anche di un mese alcuni progetti musicali per evitare qualsiasi tipo di problema di assembramento negli Instore e anche perché alcuni centri commerciali saranno chiusi nel weekend.

A queste problematiche si aggiunge anche il fatto che è possibile che molti artisti si vedano costretti a posticipare di un anno la lavorazione dei propri album, in seguito alla chiusura di alcuni dei più grandi studi di incisione per prevenzione. Ad esempio, Benji e Fede hanno dovuto chiudere il loro Take Away Studio al pubblico proprio per precauzione. Insomma un periodo davvero brutto per la filiera dell’industria discografica. Michele Bravi ha comunicato lo spostamento dal 20 marzo al 17 aprile dell’uscita del suo nuovo disco “La geografia del buio”. “Stiamo attraversando un momento molto delicato per il nostro Paese. Io e tutta la mia squadra abbiamo preso la decisione di posticipare l’uscita del disco al 17 aprile, salvo nuove contingenze e sviluppi. La musica non si ferma mai ma è giusto porre la dovuta attenzione a un problema che ci sta coinvolgendo tutti e procedere uniti verso la risoluzione. Il mio pensiero ora è rivolto a chi sta affrontando questa emergenza in prima linea e a chi ne è direttamente coinvolto”, ha scritto l’artista su Instagram.

Anche Ghemon si è visto costretto a posticipare l’uscita del nuovo album “Scritto nelle stelle” dal 20 marzo al 24 aprile. “Saremmo partiti con le interviste, gli incontri con la stampa, una festa per l’uscita e tante altre sorprese. Poi, ci sarebbero stati gli instore, il momento più bello, perché è quello in cui finalmente incontro le persone che vogliono bene alla mia musica.- ha dichiarato Ghemon – In questo preciso momento, però, è molto difficile fare le cose nell’ordine in cui le avevamo progettate per mesi. E allora faremo tutto ad aprile”. I Ricchi e Poveri al gran completo per festeggiare la loro reunion avrebbero dovuto pubblicare il doppio volume “ReuniON” il 27 marzo, invece ora è tutto slittato a data da destinarsi. Considerando anche l’età dei componenti, soggetti potenzialmente a rischio data l’età, meglio non rischiare in assoluto.

Le decisioni delle case discografiche sono da condividere. Tutti dobbiamo collaborare affinché non ci siano assembramenti e attività che in qualche maniera coinvolgano la presenza del pubblico – interviene a FqMagazine Enzo Mazza, presidente della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) -. C’è da dire che le uscite commerciali sono legate agli Instore. Certo il primo settore più colpito è quello dei concerti, ma è evidente che gli Instore sono fatti dove c’è il coinvolgimento dei fan, quindi le aziende stanno spostando le uscite proprio per allinearsi alle direttive governative. A livello globale qualcosa accadrà, in Usa e in Gran Bretagna non c’è ancora una crisi del settore come la nostra, ma l’impatto sul mercato sarà devastante e lo sarà sempre di più, chiaramente. In questo momento credo debba prevalere il tema della salute in generale e poi si dovranno prendere decisioni tempestive per tutto il settore per ripartire. È chiaro che sullo streaming non ci sono assolutamente problemi, per tutti c’è la possibilità di accedere alla propria musica, il fan chiaramente ha sempre accesso alle piattaforme digitali e al repertorio dell’artista. Comunque dobbiamo anche pensare agli scenari futuri e a come agire. Su tutti la proposta dell’Iva sui prodotti discografici che sia ridotta dal 22 al 4% come per i libri. Su questo punto bisognerà anche sensibilizzare l’Europa. Con il presidente di Confindustria Cultura, Cipolletta, abbiamo comunicato ai ministri interessati misure tempestive per le aziende, in modo che abbiano accesso a liquidità anche per venire incontro ai lavoratori”.

E infine: “Se non lavorano i musicisti è un problema grosso. Ora sono state posticipate alcune uscite discografiche, ma ci sono progetti previsti a lungo termine che rimangono così bloccati, con la possibilità che slittino di un anno. In questo modo si bloccano gli operatori, i tecnici con altre conseguenze sulla filiera tutta. Insomma bisogna auspicare che i provvedimenti del decreto del Governo a favore delle imprese del settore possano favorire un veloce rilancio delle attività dello spettacolo e perché no, anche potenziare il bonus cultura estendendolo anche per la seconda fase dell’anno e per il 2021, quando speriamo davvero tutto questo sarà finito”.