L'annuncio del parlamentare Lodigiano di "Cambiamo!", partito del presidente ligure Giovanni Toti, nella serata del 10 marzo. Circa quattordici persone in isolamento per sicurezza, tra queste la deputata Manuela Gagliardi: "Nel corso della settimana scorsa sono entrata in contatto il collega"
Il primo parlamentare italiano risultato positivo al coronavirus è Claudio Pedrazzini. 46 anni, originario del Lodigiano, appartiene al gruppo Misto e per precauzione Montecitorio ha chiesto ai deputati che siedono nei banchi vicini (circa 14) di rimanere a casa. Una collega, la deputata Manuela Gagliardi ha annunciato di essersi messa in auto-isolamento. Pedrazzini, ex Forza Italia ora esponente della componente “Cambiamo!” che fa riferimento al presidente della Liguria Giovanni Toti, ha fatto sapere che sta bene e “ha solo qualche linea di febbre“. Il deputato lodigiano ha informato gli uffici di Montecitorio la sera del 10 marzo ed è stato chiesto ai colleghi del “perimetro” sospetto di restare a casa.
Per tutto il mese di marzo l’Aula della Camera, proprio per far fronte all’emergenza coronavirus, si riunirà solo un giorno alla settimana, il mercoledì, per esaminare solo “atti urgenti e indifferibili”. Nei giorni scorsi il collegio dei questori aveva deciso una serie di misure di prevenzione del contagio, tra cui una “sanificazione straordinaria dell’Aula”. Oggi, in concomitanza con le sedute di Palazzo Madama e Montecitorio l’ingresso è stato contingentato per la prima volta nella storia della Repubblica.
Resta da capire con quante persone Pedrazzini potrebbe essere entrato in contatto e se sarà necessario l’isolamento anche per altri deputati. La prima ad annunciare la quarantena spontanea è stata la collega di partito Gagliardi: “Un amico deputato con cui sono entrata in contatto la scorsa settimana”, ha scritto su Facebook, “è infatti risultato positivo al coronavirus. Io sto bene e non ho sintomi ma i prossimi giorni li trascorrerò in casa senza vedere nessuno. Lo faccio perché me lo chiedono le autorità ma anche e soprattutto perché sono convinta che per fermare questa epidemia ciascuno di noi debba essere responsabile per se stesso e per gli altri. Così, tutti insieme, lo sconfiggeremo”.
Fino a questo momento il virus non era entrato in Parlamento, ma aveva toccato comunque il mondo della politica. Sabato scorso 7 marzo era stato infatti il leader del Partito democratico Nicola Zingaretti ad annunciare la sua positività. Contagiati anche il presidente del Piemonte Alberto Cirio e vari assessori regionali: dal lombardo Alessandro Mattinzoli agli emiliani Raffaele Donini e Barbara Lori.