Cresce tra gli italiani l’apprensione per l’emergenza coronavirus: secondo un sondaggio condotto dall’Istituto Ixé per Cartabianca, il 90% si dice “preoccupato”, quasi il 30% in più rispetto al 3 marzo. E se una settimana fa per il 59% degli intervistati credeva ci fosse un “eccessivo allarmismo” oggi, al contrario, quasi la stessa percentuale (55%) pensa che invece il problema sia sottovalutato e solo il 15% pensa che il pericolo sia esagerato.
Preoccupazione in crescita – Nove italiani su 10 sono preoccupati per la diffusione del coronavirus, un numero cresciuto esponenzialmente nel giro di una settimana. Il 3 marzo era il 64% a dirsi preoccupato, mentre la settimana precedente (il 25 febbraio) era il 74%. Oggi, le drastiche misure imposte dal governo hanno sensibilmente spostato la percezione degli intervistati, Solo il 2% continua a dirsi “per nulla preoccupato”, il 7% “poco”. Il 57%, la fetta più consistente, si dice “moderatamente preoccupato” e il 33% “molto”, percentuale raddoppiata nel giro di sette giorni: il 3 marzo era solo il 14%.
“Sottovalutazione del pericolo” – Rispetto a una settimana fa, è totalmente cambiata la risposta al quesito su come l’emergenza viene percepita. La scorsa settimana, complice il clima più disteso e l’invito a ripartire, solo il 10% per cento degli intervistati pensava che il problema fosse stato sottovalutato, mentre quasi 1 persona su 6 giudicava la preoccupazione eccessiva: oggi il 55% pensa che l’emergenza sia sottovalutata, il 26% crede che abbiamo una “corretta percezione del problema” e il 15% è ancora convinto che l’allarme sia esagerato. Il 4% non saprebbe rispondere.
La risposta del Paese – Vista la preoccupazione dei cittadini, le restrizioni imposte dal decreto #iorestoacasa sono state accolte favorevolmente da nove cittadini su dieci. L’89% degli intervistati pensa che il Governo abbia fatto bene a estendere la zona rossa a tutto il Paese, e la stessa quota auspica maggiore rigore nell’applicazione delle restrizioni, con controlli e sanzioni fino all’arresto.Questo conferma la fiducia dei cittadini nella gestione dell’emergenza: già la scorsa settimana la risposta sanitaria ministeriale veniva giudicata “adeguata” da 7 intervistati su 10.