“Pazienti deceduti per coronavirus? Mi rivolgo ai patologi: dateci una risposta. Dopo la morte di una persona, viene fatta una serie di esami, come quelli istologici. Io aspetto con grandissimo interesse il risultato di questi esami, che studiano la malattia del paziente, per capire se questo coronavirus è realmente un patogeno primario o un patogeno ‘opportunista’“. E’ l’appello pronunciato a “Dimartedì” (La7) dalla virologa Ilaria Capua all’indirizzo dei patologi.
E spiega: “Credo che l’Italia si sia molto spaventata e che questa situazione sia stata anche comunicata male. Leggendo la stampa di altri Paesi, come quella inglese, una notizia viene riportata in tutt’altra maniera, anche nella terminologia. Se ad esempio muore una persona, viene scritto: “Il paziente oncologico è morto per la sua malattia. E’ risultato positivo al coronavirus”. E c’è una bella differenza con lo scrivere che quella persona sia morta per coronavirus”.
La direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida ribadisce: “E’ una situazione di grande emergenza e lavorare in emergenza è difficilissimo. E’ una situazione complicata su cui i dati sono sicuramente incompleti. Trovo che mettere in atto misure anche draconiane e antipatiche sia l’unico strumento reale che abbiamo per rallentare il contagio. Questo problema non lo risolveranno i medici, ma le persone, che devono essere parte della soluzione e non parte del problema. Se ognuno di noi non si fa carico del suo pezzettino di responsabilità, pagheremo un conto molto più salato“.