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Coronavirus, i night club oltre confine sono vuoti: “Clienti spariti e ragazze che tornano a casa”

Ai tempi del Coronavirus anche i “frontalieri del sesso” devono dire momentaneamente addio al loro hobby preferito. Oramai l’ultima definitiva stretta del governo Conte, che ha reso tutta l’Italia “zona rossa”, non ha lasciato più spiragli di accomodamento

di F. Q.

Arrivederci Motel Castione di Bellinzona. Ai tempi del Coronavirus anche i “frontalieri del sesso” devono dire momentaneamente addio al loro hobby preferito. Oramai l’ultima definitiva stretta del governo Conte, che ha reso tutta l’Italia “zona rossa”, non ha lasciato più spiragli di accomodamento.

Ma la realtà fino a domenica scorsa, 8 marzo 2020, era un’altra. La solita transumanza lombarda per passare qualche ora di svago oltreconfine in uno dei più celebrati night club con escort e massaggi assortiti. Assembramenti di contagiati che però gli abitanti del municipio di Arbedo-Castione, dove ha sede il Motel del sesso, non avevano apprezzato granché. Come ha riportato Il Corriere del Ticino, in una missiva inviata al proprio Municipio durante la prima settimana dell’emergenza Coronavirus in Italia, quindi attorno al 24 febbraio, i cittadini bellinzonesi si sono lamentati del pericolo contagio.

“È risaputo che lo stesso postribolo è frequentato in modo assiduo da cittadini che provengono dall’Italia, paese molto colpito da questo virus”. Nella missiva si chiedeva quindi all’Esecutivo “come intende agire” segnalando che il primo caso di positivo al Coronavirus in Svizzera è stato registrato in Ticino ed era un settantenne che il 15 febbraio aveva partecipato ad un evento nei dintorni di Milano. L’Esecutivo arbedese ha rassicurato i preoccupati cittadini: “Tutte le amministrazioni pubbliche sono costantemente in contatto con il Cantone e recepiscono regolarmente le necessarie direttive al fine di poter offrire una gestione ponderata, seria e professionale della situazione anche a livello informativo e comunicativo senza dar adito ad allarmismi superflui, impropri e controproducenti”.

Ma, come dire, per una volta a far rientrare i buoi nella stalla ci aveva già pensato il Decreto Ministeriale del governo Conte vietando sortite oltreconfine se non per i lavoratori in possesso di valido permesso. Va comunque segnalato ciò che riporta il Corriere del Ticino ovvero che comunque il settore night club è “in crisi” per colpa del Covid-19: “Però, già da qualche settimana i “tour” dei lombardi in Ticino per il sesso a pagamento si erano comunque parecchio diradati. I gestori dei locali autorizzati avevano già visto la clientela dimezzarsi, i lombardi quasi sparire e una percentuale notevole di ragazze tornare a casa, all’estero, sia per mancanza di clienti sia per paura del contagio”.

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