Questo decreto non basta. I medici ci chiedono di chiudere tutto quello che non è salvezza nazionale per il bene della salute pubblica. Poi leggi che possono rimanere aperti ferramenta, lavanderie, profumerie, tabaccherie. Nel mondo industriale è tutto aperto e giustamente gli operai sono in rivolta e dicono: ‘Ma noi siamo lavoratori di serie B?’“. Sono le parole del leader della Lega, Matteo Salvini, intervenuto a “24 Mattino”, su Radio24, per commentare il dl del governo Conte Due sull’emergenza coronavirus.

E aggiunge: “Addirittura mi ha scritto un medico poco fa e mi ha rivelato che le metro milanesi sono affollate. Ragazzi, le cose o si fanno o non si fanno. Non devono restare aperte tutte le aziende. Ma allora di cosa stiamo parlando? Ci sono 10 aziende di interesse strategico nazionale che in prospettiva riforniscono altre 5mila attività che non possono chiudere? Benissimo, quelle 10 restano aperte, ma vi ricordo che alcune aziende stanno chiudendo spontaneamente, come nelle Marche, dalle industrie di scarpe alle aziende di mobili fino alle aziende automobilistiche. Queste aziende sono per caso strategiche per l’interesse nazionale? – continua – Non mi sembra proprio. Si fa un accordo con le parti sociali e con Assolombarda Confindustria, come abbiamo fatto in Lombardia. La profumeria è di interesse strategico nazionale? Ma per il bene della salute pubblica possiamo fermarci per 15 giorni e ripartire sani tra 2 settimane? Altrimenti è la solita cosa ‘un po’ qui, un po’ là’, come l’autocertificazione“.

Il senatore del Carroccio poi annuncia: “Ho proposto, anche sul profilo sanitario, una zona protetta europea. Adesso l’emergenza è in Italia, ma tra 15 giorni o un mese, pregando Dio e ringraziando i medici e i ricercatori, se saremo drastici e seri, da noi il problema verrà contenuto. E in quel caso, se le misure drastiche che abbiamo adottato in Italia non saranno applicate a tutti i Paesi europei, il problema sarà proprio in quei Paesi. Quindi, siccome qualcuno in Europa sta facendo concorrenza sleale e guerra commerciale alle nostre merci, ai nostri prodotti, ai nostri lavoratori – spiega – serve chiaramente anche una reazione economica. Io sono pronto a scommettere che tra 3 settimane il problema non sarà più non far entrare gli italiani, ma comincerà a essere inverso, cioè saremo noi a dover controllare chi entra in Italia. Quindi, o la Ue fa adesso un provvedimento sanitario ed economico per tutti i 27 Paesi europei oppure ogni mese dovremmo chiudere a Tizio e a Caio. Ma così non ne veniamo più fuori”.

Stoccata di Salvini anche al presidente del Consiglio: “Io dicevo di aprire tutto, è vero. Poi ho letto i dati scientifici e ho ascoltato medici e scienziati. Quando i medici mi portano il 30% di aumento numero dei contagi e mi dicono che, se non limitiamo i contagi, sarà una strage, allora dico: fermiamo tutto. Peraltro, sono stati gli stessi imprenditori a chiederlo. Tanti stanno chiudendo spontaneamente. E, comunque, se dovessimo chiedere a Conte di quante volte ha cambiato idea in questi giorni, ci staremmo tre mesi“.

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