Uno dei pacchi bomba inviati in questi giorni nel Lazio era destinato a Francesco Chiricozzi, ex militante di Casapound e condannato in primo grado a 3 anni per uno stupro avvenuto in un pub. Il plico, intercettato al centro di smistamento di Ronciglione, in provincia di Viterbo, riportava come mittente fittizio “Valerio Mazzatosta”, l’avvocato che aveva difeso Riccardo Licci, l’altro ragazzo condannato nello stesso processo per violenza sessuale.

“Si capisce subito che è un falso – spiega il legale – Sulla busta c’è scritto Valerio Mazzatosta, io mi chiamo invece ‘Marco Valerio Mazzatostà. Sono addolorato e questa busta è l’effetto della campagna fatta all’epoca della vicenda. Io ho la schiena dritta, ma ho due figli piccoli e per loro ho paura. La deontologia però prevale sulla paura”.

Negli ultimi giorni sono stati segnalati almeno nove diverse buste contenente esplosivo, tutte arrivate tra Roma e Viterbo: in alcuni casi, hanno ferito chi li ha aperti. A Fabrica di Roma, per esempio, la madre del destinatario di un plico è rimasta ferita a una mano. Nei giorni precedenti erano state ferite altre tre donne. Tutti i pacchi hanno le stesse caratteristiche: una normale busta gialla da documenti, con dentro innesco ed esplosivo. Gli inquirenti non escludono la pista anarchica, che sembra sempre più consistente: c’è anche il plico recapitato in via Cardinal San Felice, nella zona di via Baldo degli Ubaldi, all’Aurelio, all’avvocato che in passato difese il capitano delle SS Erich Priebke.

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