Il presidente del comitato parlamentare per la sicurezza Volpi segnala il rischio di "azioni, speculative o aggressive tendenti a modificare, in questo particolare momento, assetti di controllo e di governance di società che debbono rimanere nell’alveo dell’interesse nazionale". Il Pd: "Consob indaghi"
Non solo le polemiche politiche ma anche l’allarme del Copasir, cioè il comitato parlamentare per la sicurezza che controlla l’operato dei servizi segreti. Non si fermano le reazioni all’uscita disastrosa di Christine Lagarde sul ruolo della Bce che “non è quello di ridurre lo spread”. Se ieri sera persino Sergio Mattarella aveva deciso d’intervenire con una nota breve ma durissima, rompendo quindi il suo proverbiale riserbo su questioni legate ai rapporti con le massime autorità europee è intervenuto addirittura, adesso le parole della Lagarde provocano l’allarme di Raffaele Volpi, presidente del Copasir.
“Alcune dichiarazioni, vogliamo credere unicamente ascrivibili a errori comunicativi, hanno portato ad un indebolimento importante e repentino di assetti quotati anche strategici”, dice il numero uno del comitato per la sicurezza pubblica. Che poi chiedere maggiore “vigilanza” sul rischio speculazioni. “Certi che gli attori preposti già stiano operando in tal senso, ci permettiamo comunque di sollecitare e sostenere qualsiasi azione di maggior vigilanza verso azioni, speculative o aggressive tendenti a modificare, in questo particolare momento, assetti di controllo e di governance di società quali quelle dei settori bancario-assicurativi, telecomunicazioni, energia e difesa che debbono rimanere nell’alveo dell’interesse nazionale“. Insomma: per il presidente del Copasir le dichiarazioni della Lagarde potrebbero fare da assist – seppure involontario – a speculatori pronti a approfittare del momento d’emergenza legato al coronavirus per mettere nel mirino i “gioielli di famiglia” italiani. Volpi non fa nomi ma è chiaro che si riferisca ai principali colossi quotati, di proprietà italiana. Il Comitato, ricorda il suo presidente, “aveva già espresso la sua sensibile attenzione sulla conforme regolarità di azioni eventuali mirate a portare fuori dall’Italia il controllo di aziende quotate ritenute strategiche iniziando un ciclo di audizioni”. “È il momento – sottolinea il presidente del Copasir – della responsabilità collettiva ed è inderogabile difendere le risorse strategiche, finanziarie ed industriali, del nostro grande Paese. In questo difficile contesto ringrazio l’autorevole intervento del Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha interpretato ed espresso il pensiero dell’intero Paese”.
E se Volpi è un esponente della Lega, sul fronte opposto anche il Pd scende in campo contro Lagarde. Dopo che sulla questione è intervenuto persino David Sassoli, presidente dem dell’Europarlamento, oggi Enrico Borghi annuncia la preparazione d’interrogazione: “Riteniamo che la Consob debba verificare se esistano le condizioni per una ispezione su eventuali atti speculativi legati alla giornata borsistica di ieri in connessione con le dichiarazioni rese dalla presidente della Banca Centrale Europea, Chistine Lagarde. A breve depositeremo una interrogazione parlamentare per sollecitare le autorità competenti a compiere tutte le verifiche e le indagini su eventuali attività speculative, connesse o conseguenti alle dichiarazioni della presidente Lagarde”. Nella nota congiunta firmata con il deputato Carmelo Miceli, Borghi (che è anche lui un membro del Copasir, spiega come “il sistema produttivo italiano” sia “molto fragile in questi giorni, e nelle ore in cui a seguito di mal ponderate dichiarazioni sta precipitando la capitalizzazione di molte imprese, bisogna mantenere molto alta l’attenzione contro il rischio che vi possano essere operazioni speculative che mirino ad acquistare patrimoni industriali, tecnologici e scientifici nazionali, oltre a marchi storici del made in Italy. Crediamo che le competenti autorità debbano verificare con scrupolo ed attenzione se siano o meno in atto attività fondate su intenti speculativi o strategie a danno delle imprese a capitalizzazione italiana, tema che aprirebbe a inquietanti scenari sui possibili effetti depressivi sul tessuto produttivo e sui livelli occupazioni da potenziali intenti predatori sul mercato“.