Chi si sente in pericolo può chiedere aiuto chiamando gratuitamente il numero 1522 o cercare il centro antiviolenza più vicino. Il procuratore aggiunto di Milano Maria Letizia Mannella: "La convivenza forzata scoraggiano le donne a telefonare o recarsi personalmente dalle forze dell’ordine"
Per far fronte all’emergenza coronavirus che affligge l’Italia in queste ore, ai cittadini è stato chiesto giustamente di rimanere in casa. Ma non per tutti la casa è un luogo di protezione: tante sono le persone vulnerabili, le donne come i minori o gli uomini, che in queste ore rischiano di subire violenza senza poter denunciare o chiedere aiuto all’esterno. Per questo i centri antiviolenza italiani e le femministe di Non una di meno stanno diffondendo un appello per tutti coloro che tra le mura domestiche non sono al sicuro: chi si sente in pericolo può chiedere aiuto chiamando gratuitamente il numero 1522. Oppure cercare uno dei centri antiviolenza più vicini (qui la lista).
A lanciare l’allerme è stata anche il procuratore aggiunto di Milano Maria Letizia Mannella: “C’è stato nelle ultime ore”, ha detto all’agenzia Ansa, “un calo nelle denunce per maltrattamenti. Ci basiamo solamente sull’esperienza perché è ancora presto per avere dei dati certi, ma possiamo dire che le convivenze forzate con i compagni, mariti e con i figli, in questo periodo, scoraggiano le donne dal telefonare o recarsi personalmente dalle forze dell’ordine”. La pm ha anche messo in guardia sulla sicurezza delle strade la sera: “Evitare dopo le 18 di uscire di casa per fare le commissioni, per esempio andare in farmacia o al supermercato, e soprattutto di trovarsi in luoghi isolati la sera. Dopo le 20 di sera c’è poca gente in strada e questo è rischioso”. A fine gennaio è stato il il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi a dire che quella dei femminicidi è “un’emergenza nazionale”: sono stati 131 nel 2017, 135 nel 2018 e 103 nel 2019.
In Italia esiste un numero gratuito e multilingue, attivo 24 ore su 24, al quale è possibile rivolgersi se si ha bisogno d’aiuto: 1522. E’ promosso dalla presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento per le Pari opportunità. La chiamata è gratuita anche se viene fatta dal cellulare. E’ anche possibile chattare con una delle operatrici (qui).
I numeri utili che è possibile chiamare se c’è bisogno d’aiuto:
Help line violenza e stalking: 1522.
Carabinieri: 112
Polizia: 113
Se invece vedi o conosci qualcuno che ha bisogno d’aiuto, come si legge nel vademecum della Casa delle donne di Bologna: “Informati sulle dinamiche della violenza di genere sulle donne, non azzardare consigli ma documentati sull’argomento e chiama un centro antiviolenza. Si tratta di situazioni complesse e spesso pericolose. Non pensare di trovare soluzioni rapide, definitive, semplici. In caso di reale pericolo non metterti in pericolo anche tu, ma chiama le forze dell’ordine“. I centri antiviolenza sono strutture d’aiuto per le donne presenti su tutto il territorio nazionale.
#restateacasa ma per le donne che subiscono violenza domestica stare a casa non è una sicurezza.
Il numero 1522 dei centri antiviolenza è attivo anche nell’emergenza #coronavirus.
Sorella, non sei sola. pic.twitter.com/bE5S32Mi2a— NonUnaDiMeno (@nonunadimeno) March 12, 2020