Il Viminale ha comunicato che sono state controllate complessivamente 157.271 persone e 83.454 esercizi commerciali. A Bologna venti studenti stranieri della John Hopkins University sono stati sorpresi mentre partecipavano a una festa. Nei guai anche baristi e titolari di negozi di kebab
In un solo giorno oltre 7mila persone sono state denunciate per non aver rispettato le restrizioni imposte dal governo per l’emergenza coronavirus. Le violazioni riportate dalla stampa e dalle forze dell’ordine vanno dal nord al sud della penisola, mostrando che c’è ancora chi non vuole rispettare le misure eccezionali. Ed emergono così le storie più strane: c’è chi giocava tranquillamente a tennis e chi si intratteneva in compagnia di prostitute.
Il Viminale ha comunicato che sono state controllate complessivamente 157.271 persone, 6.942 delle quali denunciate per violazione delle misure e 276 per false dichiarazioni. Sono stati inoltre controllati 83.454 esercizi commerciali e denunciati 239 negozianti.
A Bologna venti studenti stranieri sono stati denunciati dalla polizia per aver partecipato a una festa. Dopo una segnalazione, gli agenti, alle 22.30 di venerdì, hanno raggiunto un appartamento e hanno identificato e denunciato i partecipanti all’evento, tutti di nazionalità straniera e studenti della John Hopkins University.
A Torre Annunziata, invece, i carabinieri hanno denunciato il parroco di una chiesa e il titolare di un’agenzia di pompe funebri. Il sacerdote stava benedicendo una salma durante una funzione funebre alla presenza di molte persone, violando in questo modo il decreto emesso negli scorsi giorni. A Ercolano, poi, sono stati denunciati tre proprietari di bar che li tenevano aperti nonostante il divieto.
A Bergamo, la provincia italiana più colpita dal virus, tra i denunciati c’è un imprenditore che si è recato in banca solo per avere una copia dell’estratto conto che avrebbe potuto scaricare online. Ma ci sono anche un trentanovenne sorpreso ad intrattenersi con prostitute, quattro giovani che facevano volantinaggio, due ventenni che stavano giocando a tennis e una casalinga che si trovava fuori casa nonostante dovesse essere in quarantena. Nei guai anche il titolare di un negozio di kebab, aperto nonostante i divieti.