Come è gestita nelle vostre città l’emergenza Coronavirus? Come si comportano le autorità e i cittadini? E nelle vostre vite, c’è qualche aspetto positivo o inatteso nell’isolamento forzato? Abbiamo chiesto ai nostri Sostenitori di raccontarcelo, inviando testimonianze, osservazioni e spunti per la redazione al Blog Sostenitore. Mai come stavolta il contributo della nostra comunità è fondamentale: con il Paese in zona rossa, ogni segnalazione è importante. Abbiamo bisogno di voi. Sosteneteci: se non siete ancora iscritti, ecco come potete farlo.
di Sandy Fiabane
La principale difficoltà di queste giornate è fare i conti con se stessi. Molti si scoprono più abitudinari di quanto avrebbero mai ammesso: io lo sono sempre e consapevolmente stata, pur senza cadere nell’eccesso.
Oggi per me è giorno di smartworking. Sono assistente in banca, ho sbrigato le ultime commissioni in ufficio ieri e stamattina lotto con l’hot spot per sperare in una connessione che mi permetta di lavorare. Sono fortunata, ho lavorato nei bar per oltre dieci anni (e fino a pochi mesi fa) e perdere gli incassi anche solo del fine settimana è dura, non immagino di molti giorni: in tempi migliori, ricordiamoci di sostenere noi per primi, più fortunati, chi incontrerà difficoltà economiche.
Insomma, spenderemo qualcosa in più in favore di commercianti locali e ristoratori? L’e-commerce potrà attendere.
Io mi muovo praticamente solo per far camminare il cane, i cui bisogni fisiologici e di uscita sono essenziali. Stamattina ho visto i miei nipoti in videochiamata, di cui la piccola di sei mesi piuttosto sconcertata davanti al telefono: si dà per scontata la presenza di amici e familiari nella nostra vita, finché qualcosa di superiore a noi ci impone altrimenti.
Non ho riscoperto la lettura in questi giorni semplicemente perché non l’ho mai abbandonata: inoltre scrivo, faccio pilates, mi alleno come posso tra il divano e il tavolo e ascolto musica. Mi mancano lo sport all’aperto e le camminate in montagna: vivo tra le Dolomiti, ma riprendere sarà ancora più stimolante. Ieri, in compenso, ho disinfettato le superfici principali e se c’è una cosa che riscopro è il vantaggio di vivere in un bilocale: meno fatica a tenerlo pulito!
Mi tengo informata, come sempre, ma nemmeno in situazioni così particolari viene meno un senso di sconcerto alla lettura delle dichiarazioni di politici o presunti tali, nostrani e non: mai che si riesca a unirsi seriamente superando il proprio interesse in nome di uno maggiore. Per cui ho realmente apprezzato l’articolo di Marco Lillo di ieri sul Fatto: tutti abbiamo delle colpe e tutti siamo coinvolti in prima linea a dare il nostro contributo, nella convinzione che la nostra democrazia sarà altrettanto efficace della stretta autoritaria imposta altrove.