Calcio

Pantofola d’oro, Ferrari, Valsport, Tepa: quando i calciatori della Serie A calzavano il made in Italy

Altro che Nike, Adidas, Puma, colori sgargianti e forme avveniristiche: prima degli anni '80 tutti i giocatori indossavano scarpine nere, monocromatiche, con pochi fronzoli estetici e tutte italiane. Le marche che hanno fatto la storia

Sono gli anni Settanta e i calciatori di Serie A indossano scarpini rigorosamente neri, che al massimo hanno un inserto bianco a mo’ di logo. In tv o dalle tribune diventa difficile cogliere le differenze tra i diversi marchi. Sembrano tutti uguali. Per un censimento ci vengono però in soccorso le pubblicità che i giocatori in quegli anni fanno sempre più spesso, soprattutto sulle pagine dei giornali sportivi. Con sponsorizzazioni che non hanno niente a che fare con i contratti odierni. Fabio Capello, Roberto Bettega e Francesco Morini li si poteva vedere con le mitiche Pantofola d’oro. Il primo a battezzare in questa maniera la calzatura, nata da un’idea dell’ascolano Emidio Lazzarini, fu John Charles. Poi negli anni ’80 la indosseranno tra gli altri anche anche i romanisti Cerezo, Pruzzo, Falcao e Conti.

Nei ’50 nascono a Genova le Ferrari Sport, il cui laboratorio è sempre pieno di calciatori già dai tempi di Abbadie e Cucchiaroni. Finirà per indossarle perfino Gigi Riva. “Il piede più bello che ho visto è quello di Gigi Riva, considerata l’altezza dell’uomo, aveva un perfetto 41, il collo bello alto e potente”, racconterà un giorno Pietro Ferrari, il calzolaio di Bolzaneto. Sul finire dei Settanta si potevano notare le Ferrari ai piedi dei giocatori del Genoa Carlo Odorizzi, Tiziano Manfrin e Claudio Onofri. “Ho avuto anche le Magrini, le Tepa Sport e ho chiuso la carriera con le Adidas – ricorda Onofri. Da Ferrari e da Magrini all’inizio le pagavo, poi me le davano gratis. Nessun contratto. Dopo una partita con la Nazionale Sperimentale a Brema contro la Germania, feci un contrattino con la Tepa. Soldi pochi, ma scarpe a go go”. Tepa Sport nasce nel 1952 a Rudiano in provincia di Brescia. Nel 1974 sono le scarpe di Zoff, Facchetti, Scirea, Bettega e Riva (che in passato, corteggiato un po’ da tutti, aveva avuto anche le Pantofola d’oro).

Angelo Magrini ha fondato la sua azienda a metà degli anni Sessanta a Torino, si apre al calcio nei Settanta e sono alcuni giocatori del Toro (Onofri per esempio) e della Juve ad avere queste scarpe. Anche la piemontese Superga ha prodotto scarpe da calcio. Nei giornali apparivano le pubblicità di Claudio Sala, Walter Novellino e ancora una volta Zoff. Valsport nasce in provincia di Padova già nel 1920. Testimonial sono i soliti noti Riva e Capello. Riva disegna personalmente il prototipo e firma il contratto a patto che vengano riforniti tutti i suoi compagni del Cagliari. Nel 1980 si aprono le frontiere per i calciatori stranieri in Serie A. Alla Fiorentina arriva il campione del mondo argentino Daniel Bertoni, che indossa Atala Sport. Nata a Padova nel 1952, aveva vestito anche i campioni della Grande Inter come Corso, Mazzola, Jair e Burgnich. Racconta Pietro Biagini, una carriera tra A, B e C: “Nel 1979 ero a Brescia. Sulle mie scarpe portavo il simbolo Tepa per 300mila lire all’anno. L’anno successivo in A me ne offrirono 500. Rifiutai e Atala Sport mi diede un milione e mezzo più il materiale”. Con l’arrivo negli anni ’80 dei fuoriclasse stranieri, dall’estero giungono anche nuovi marchi prima abbastanza sconosciuti da noi, come Pony (Paolo Rossi), Brasilian (Boniek), Patrick (Platini e Laudrup). Per tutto il decennio gli scarpini italiani e stranieri resteranno comunque neri e molto sobri. La rivoluzione di materiali e colori arrivò nei Novanta.