Si cercano mascherine, ovunque. Mancano perfino in corsia, denunciano i sindacati dei lavoratori, tra chi ogni giorno assiste i malati. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ribadito il suo impegno a garantire protezioni per tutti i sanitari: “La nostra priorità è far lavorare in sicurezza medici, infermieri e tutto il personale sanitario che con coraggio e spirito di abnegazione si sta prodigando per la cura dei cittadini, dedicandosi a questa emergenza sanitaria senza risparmiare energie. Come governo siamo strenuamente impegnati per procurare in tempi brevissimi i dispositivi di protezione che consentano loro di lavorare in massima sicurezza”. Questa mattina la Germania ha fatto dietrofront sul blocco dell’export, annunciando che invierà un milione di mascherine in Italia, ma sono ancora ferme oltre 19 milioni di mascherine acquistate all’estero e requisite dai paesi di origine e transito.

Il governatore Fontana, intervistato da Mezz’ora in più, ha liquidato come “un errore” la polemica sulle mascherine non idonee sollevata ieri dall’assessore al Welfare Gallera, che ha definito ‘fazzoletti, fogli di carta’ i dispositivi inviate alla Regione dalla Protezione Civile: “Non voglio fare nessun tipo di polemica, voglio concentrarmi sulle cose da fare e continuare. Presumo sia stato un errore, ci siamo trovati un po’ in difficoltà in genere nel ricevere delle mascherine”. Sull’assessore Gallera ha aggiunto: “Dopo tre settimane di lavoro uno perde un po’ il controllo, io cerco di sdrammatizzare ma qualche assessore io lo capisco”. Anche il ministro per le Autonomie Francesco Boccia è tornato sulla questione, sostenendo che che quelle stesse mascherine “nelle stesse ore e negli stessi giorni sono state distribuite in tutta Italia e ho sentito molti presidenti delle Regioni del Sud dire semplicemente grazie”. “Tutto quello che abbiamo lo trasferiamo alle Regioni per cercare di ovviare alle carenze”, ha spiegato Luigi D’Angelo, responsabile delle emergenze per la Protezione civile, al Corriere della Sera. “Al momento non ne abbiamo altre”.

Germania sblocca export: un milione di dispositivi in arrivo – Il commissario Ue al mercato interno, Thierry Breton, ha annunciato lo sblocco delle forniture: “Sono felice di annunciare che d’ora in poi la possibilità di esportare sarà nuovamente ripristinata, ovviamente sotto stretto controllo” ha detto a Europe 1. “Ho avuto intense discussioni con Germania e Francia sulle loro misure restrittive, accolgo con favore il fatto che ora consentiranno l’esportazione di dispositivi di protezione”. Dopo l’annuncio del blocco all’export di forniture mediche, la Commissione europea aveva avvertito la Germania, annunciando la possibilità di avviare una procedura di infrazione con iter accelerato. L’Ue, aggiunge il commissario Bretone, inoltre sta “affrontando urgentemente i divieti e le restrizioni all’esportazione imposti altrove in Europa, nonché le misure di altri paesi dell’Ue che mettono a rischio l’ingresso di attrezzature mediche vitali nel loro territorio”.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha commentato la notizia su Facebook: “Siamo impegnati a tutelare la salute dei nostri cittadini e in questa fase, più di prima, è fondamentale la collaborazione tra gli Stati. Siamo davanti a una crisi che riguarda tutti, in Italia e all’estero”. Secondo il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli è “un segnale di buon senso, di solidarietà e di leale collaborazione fra Stati membri, soprattutto in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo”.

Braccio di ferro Lombardia – Protezione Civile – In Italia i sanitari denunciano turni massacranti e mancanza di dispositivi di protezione. Proprio sulle mascherine ieri è nato un braccio di ferro tra Regione Lombardia e Protezione Civile, perché l’assessore lombardo Gallera ha criticato la qualità dei dispositivi ricevuti. Anche il governatore ligure Giovanni Toti ha denunciato la mancanza di dispositivi: “Stiamo cercando in tutto il mondo mascherine per i nostri medici, infermieri e operatori sanitari, per far fronte al materiale che non arriva da Roma”. Oggi, via Twitter, il capo delegazione Pd al governo Dario Franceschini invita alla cooperazione: “Vedo migliaia di persone che lavorano rischiando e senza sosta, dagli ospedali a chi garantisce i servizi, dalle Regioni, ai Sindaci, al Governo, alla Protezione Civile. E chiedo: basta polemiche, basta attacchi reciprochi. Siamo tutti sulla stessa barca e non c’è tempo da sprecare“.

Sulla questione è tornato anche il ministro delle Autonomie Francesco Boccia, ricordando che le stesse mascherine sono arrivate in tutte le Regioni italiane e ribadendo che si sta facendo il possibile per reperire il maggior numero di prodotti sul mercato: “Grazie alle Protezione Civile stanno andando avanti le distribuzioni quotidiane di materiali, che si stanno cercando in ogni parte del mondo”. Anche il numero due della Protezione Civile, Luigi D’Angelo, è intervenuto: “Accusarci di ostacolare il reperimento di mascherine e altre attrezzature è falso oltre che ingiusto”, ha detto intervistato dal Corriere della Sera. “Finora alle Regioni abbiamo dato 5 milioni di mascherine. Il fabbisogno mensile è di 90 milioni e noi abbiamo contratti per 56 milioni nelle prossime quattro settimane”, spiega D’Angelo, che smentisce di aver ricevuto una richiesta per far produrre le mascherine alle aziende lombarde. Ieri Gallera aveva definito le mascherine ricevute “fazzoletti, fogli di Scottex“, lamentandone la pessima qualità. “Tutto quello che abbiamo lo trasferiamo alle Regioni per cercare di ovviare alle carenze – risponde D’Angelo – Al momento non abbiamo altre mascherine”. Il vice di Borrelli ha poi spiegato perché è cosi difficile reperirle: “All’inizio dell’emergenza c’era una disponibilità maggiore. Adesso che il virus si è diffuso in tutto il mondo i Paesi di transito fermano le forniture e le requisiscono. Ecco perché ogni Stato deve produrle e soprattutto riuscire ad aumentare questa produzione”.

Sindaco Milano Sala: forniture dalla Cina – Intanto è la Cina a venirci in aiuto, inviando diverse tonnellate di mascherine in aiuto al nostro Paese: il sindaco Giuseppe Sala, nel suo video quotidiano postato sui social, ha informato i cittadini che un primo cargo è arrivato ieri a Malpensa: “Milano da sempre ha intrattenuto ottimi rapporti con le principali città cinesi, nei giorni scorsi ho fatto un po’ di telefonate alla ricerca di mascherine. Ora le distribuiremo ai medici di base, al nostro personale che deve continuare a lavorare per la città, per voi, e le metteremo a disposizione degli ospedali. Dai programmi di consegna dovremmo riceverne alcune centinaia di migliaia nei prossimi giorni e se ciò avverrà ne metteremo a disposizione anche dei cittadini, cominciando dalle fasce più deboli e anziani”.

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