Sono arrivati alle 23, tutti stretti in un pullman senza il rispetto della distanza di sicurezza. Ad aspettarli parenti e amici già pronti in auto. Ma qualcuno li ha visti e ha scattato una foto. Ora sono al vaglio le loro dichiarazioni, mentre proprio ieri Palazzo Chigi ha precisato: "Se si vuole davvero bene ai propri cari, e per il bene di tutti, vanno evitati questi viaggi"
Sono arrivati a Pompei di notte, alle 23, senza alcuna comunicazione e in barba alle disposizioni restrittive emanate dal governo sugli spostamenti. In 17 a bordo di un bus privato, partito cinque ore prima da Prato e mai fermato per un controllo. Ma nella notte tra venerdì e sabato, quell’autobus parcheggiato in Piazza Falcone e Borsellino, nella cittadina campana, ha destato l’attenzione di alcuni residenti della zona. Uno di loro ha scattato una foto e ha segnalato il caso agli amministratori della pagina Facebook “Notizie di Pompei“. Scatenando il delirio sui social, ma anche l’apertura delle indagini per chiarire eventuali responsabilità nella vicenda.
La segnalazione – “Testimoni oculari – spiega il post sulla pagina Facebook – riferiscono che le persone erano ammassate all’interno senza rispettare la distanza di sicurezza e, appena sono scese, sono subito scappate via nelle auto che li aspettavano, senza essere soggetti a nessun controllo”. Il post, accompagnato da una foto molto eloquente di ciò che era accaduto, ha suscitato molta indignazione. “La persona che ha fatto la foto avrebbe dovuto chiamare immediatamente i carabinieri”, “la situazione peggiorerà e tutti questi in foto vanno denunciati”, “Denunciate! Perché non è giusto, noi stiamo facendo sacrifici a stare chiusi nelle nostre case per il nostro bene e, sopratutto, per il bene dei nostri figli”, “È una mancanza di rispetto per tutti coloro che stanno dentro casa a rispettare la normativa!” sono alcuni dei commenti.
L’indagine – In molti chiedevano un approfondimento della vicenda, preoccupate proprio dall’assenza di controlli su quelle persone che, in tutta fretta, sono salite a bordo di auto di parenti e amici che li aspettavano in piazza. Sono scattate le verifiche dei carabinieri, che sono riusciti a identificare la società titolare dell’autobus che, a sua volta, ha dovuto fornire l’elenco dei passeggeri arrivati dalla Toscana. Si è così scoperto, confrontando le informazioni con la foto scattata, che i passeggeri a bordo erano 17 e che solo nove sono scesi alla fermata di Pompei. Sono residenti, uno in città e gli altri, tutti sotto i 50 anni e in Toscana per lavoro, tra Castellammare di Stabia, Gragnano, Boscoreale, Vico Equense e Torre Annunziata. Sono state acquisite le autocertificazioni di tutti i passeggeri. Alcuni hanno spiegato di essere tornati al Sud per motivi di salute, altri hanno dichiarato di dover assistere familiari malati o anziani. Le loro dichiarazioni sono al vaglio degli inquirenti. Nel frattempo, le Asl competenti hanno avviato la profilassi sanitaria per verificare se tra loro ci siano persone contagiate dal Covid19.
La nota di Palazzo Chigi – Proprio sabato Palazzo Chigi ha voluto precisare che “va fatto uno sforzo in più da parte di tutti. Anche da parte di chi lavora o studia in un’altra regione diversa dal luogo dove ha la propria famiglia o la residenza: non si sposti. Se si vuole davvero bene ai propri cari, e per il bene di tutti, vanno evitati questi viaggi“. L’appello è arrivato dopo le segnalazioni di persone che si spostano al Sud per tornare a casa: segnalazioni che hanno portato il governo a ridurre i treni ordinari a lunga percorrenza e a disporre il blocco dei treni notturni.