La prima Codogno della Campania è un comune dell’Irpinia di 22mila abitanti, Ariano Irpino (Avellino). Da oggi questo paese è chiuso in entrata e in uscita, interamente in quarantena, con ordinanza firmata da Vincenzo De Luca. Il governatore teme che qui possano aggravarsi i numeri di quello che al momento si teme essere un ‘focolaio’: 21 contagiati di coronavirus dei 37 dell’intera provincia di Avellino. Ma è alto il rischio “di ulteriore e progressivo incremento – si legge nell’ordinanza numero 17 – in considerazione delle modalità con cui si è sviluppato il primo contagio, avvenuto in circostanze che hanno coinvolto un elevatissimo numero di persone (oltre duecento) – e degli ulteriori contagi, che rischiano di determinare un grave ampliamento dei focolai di infezione”.
De Luca si riferisce a una festa in maschera di Carnevale che si sarebbe svolta il 23 febbraio in località Tricolle. Secondo i dati emersi il 10 marzo scorso, due dei primi sei infetti avevano partecipato a questo party. “Abbiamo la certezza che c’è stato un evento a cui hanno partecipato più persone che ha avviato il contagio”, disse in quei giorni il direttore generale dell’Asl, Maria Morgante. Ipotesi subito confermata dalla prefettura di Avellino guidata dalla dottoressa Paola Spena. C’è da aggiungere che i primi contagiati sono arrivati all’ospedale di Ariano Irpino senza essere stati immediatamente riconosciuti come potenziali incubatori di Covid-19.
In Irpinia da allora c’è stato il primo morto con coronavirus e ulteriori timori derivano dal “dato relativo ai soggetti rientrati dalle ex zone rosse”. È di 370 persone per tutta la provincia “e i contatti diretti ai soggetti contagiati, ad oggi ammontante a n.125 soggetti, costituisce “dato suscettibile di considerevole aumento”, alla luce delle inchieste epidemiologiche in atto”. Di qui la decisione di De Luca di mettere in quarantena Ariano Irpino, chiedendo “a tutti i cittadini di collaborare per il contenimento del contagio e quindi per il rispetto di questa e delle altre ordinanze”.