Sono le tre parole che gli Stati membri dell’Unione europea più colpiti dal coronavirus speravano di sentir pronunciare: “whatever it takes“, tutto il necessario. Si leggono nel comunicato finale dell’Eurogruppo, formato dai ministri dell’Economia e delle Finanze dei 19 Paesi membri dell’Eurozona, al termine del summit incentrato sul sostegno ai singoli Stati nella lotta alla diffusione della pandemia: “Il nostro impegno di oggi riflette la nostra forte determinazione a fare tutto il necessario per affrontare la sfida del coronavirus, ristabilire la fiducia e sostenere la ripresa”, si legge.

“Stime preliminari della Commissione Ue dimostrano che il sostegno fiscale all’economia sarà molto significativo – continuano – Finora abbiamo preso misure per l’1% del Pil”, ma si dicono pronti “a qualunque azione decisa necessaria, comprese misure di bilancio“. Il gruppo dei 19 si è anche detto a favore della proposta arrivata dalla Commissione europea di non considerare ai fini del deficit tutti quegli interventi strettamente collegati alla lotta al coronavirus, come gli stabilizzatori automatici o i benefit a sostegno dei disoccupati. E si è detto anche disposto ad attivare la clausola di salvaguardia che sospende il Patto di stabilità. “Il nostro focus è completamente sul coronavirus, finalizzeremo la riforma del Mes (Meccanismo europeo di stabilità, ndr) quando la crisi si sarà alleviata”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, al termine della riunione.

E proprio sulla possibilità di attivare il Mes o Fondo salva-Stati, Centeno ha lasciato aperta qualsiasi porta: “Il Mes è un meccanismo di risoluzione delle crisi, tutte le istituzioni stanno esplorando modi per aiutare a rispondere alla crisi all’interno del loro mandato, è importante che non togliamo alcuna soluzione dal tavolo. Non abbiamo discusso oggi possibile situazione legata al Mes, ma state certi che difenderemo l’euro e i nostri cittadini con tutto quello che abbiamo”.

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