Lo scorso novembre la procura di Milano aveva chiesto altri sei mesi di indagini per indagare. Oggi i pm titolari dell’inchiesta Mensa dei Poveri – che aveva portato a una serie di arresti per corruzione e all’iscrizione nel registro degli indagati del presidente della Lombardia Attilio Fontana – ha chiesto l’archiviazione dall’accuso di abuso d’ufficio del governatore. Indagine che era una tranche dell’inchiesta che nel maggio scorso aveva portato a 43 arresti tra cui alcuni esponenti di Forza Italia.
“All’esito di un’articolata indagine consistita nell’escussione di numerosi testimoni, in acquisizioni documentali e nel conferimento di un incarico peritale – scrive il procuratore capo di Milano Francesco Greco in un comunicato da lui firmato – i pm titolari dell’indagine hanno in data odierna formulato richiesta di archiviazione nei confronti del Presidente della Regione Attilio Fontana, iscritto nel maggio dello scorso anno per il reato di abuso d’ufficio in relazione alla vicenda relativa alla nomina tra i componenti esterni dell’Unità Tecnica del Nucleo di Valutazione dell’ex collega di studio Luca Marsico“.
La richiesta di archiviazione per Fontana, in questi giorni impegnato sul fronte dell’emergenza Coronavirus in Lombardia, è stata, dunque, inoltrata oggi all’ufficio gip dai pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri, coordinati dall’aggiunto Alessandra Dolci. Il fascicolo a carico di Fontana era una tranche ‘marginale’ di una più ampia inchiesta della Dda milanese su un giro di tangenti, appalti e nomine pilotate e finanziamenti illeciti con al centro il presunto ‘burattinaio ‘Nino Caianiello, ex responsabile di FI a Varese. Una maxi indagine che nei prossimi mesi porterà quasi 100 imputati in udienza preliminare, tra cui anche il consigliere lombardo Fabio Altitonante, l’ex consigliere milanese Pietro Tatarella e il deputato di FI Guido Sozzani.
Fontana, interrogato lo scorso 13 maggio e difeso dal legale Jacopo Pensa, aveva rivendicato come una sua scelta quella nomina del suo ex socio di studio legale ad un incarico, da 11.500 euro all’anno, come componente del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti al Pirellone: non voleva disperdere le sue competenze, aveva affermato il Governatore e, tra le varie possibilità che si erano presentate, aveva scelto per lui la più vicina alle sue passate esperienze e anche la meno lucrosa. Nell’inchiesta i pm hanno anche disposto una consulenza amministrativa prima di decidere di chiedere l’archiviazione che dovrà essere valutata dal giu iceRaffaella Mascarino.
“Sono contento.”Ero convinto – ha scritto sui social il governatore – che la professionalità e la competenza con cui i procuratori hanno condotto l’indagine avrebbe portato a questo esito. Ci tenevo a dirlo soprattutto per avvisare i tanti amici che spesso mi chiedono… Ora torno a concentrarmi solo ed esclusivamente sull’emergenza Coronavirus”.