Nel giorno in cui Regione Lombardia mette il tassello decisivo per la realizzazione dell’ospedale alla Fiera di Milano, da un gruppo di medici arriva un’ipotesi alternativa: ripristinare il vecchio monoblocco dell’ospedale di Legnano. “È tutto pronto, non ci sarebbero sprechi” hanno scritto in una lettera. In serata, però, l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha fatto sapere di aver già eseguito nei giorni scorsi i dovuti controlli: per essere pronta, la struttura avrebbe bisogno di almeno 6 mesi. Troppo. In giornata, tuttavia, Fontana ha incassato due ottime notizie sul fronte del progetto dell’ospedale Covid da 500 posti letto a Milano: “L’assoluta collaborazione del governo” e gli oltre 40 milioni di donazioni arrivate nelle casse del Pirellone, 10 dei quali direttamente dall’ex premier Silvio Berlusconi.
La lettera dei sanitari di Legnano: “Sfruttate questa risorsa, pronta subito”
L’ipotesi di ripristinare il vecchio ospedale di Legnano è contenuta in una lettera inviata in mattinata ai vertici della Regione Lombardia e al commissario straordinario Guido Bertolaso. La firma in calce è di Riccardo Germani, di Adl Cobas Lombardia, che si è fatto portavoce degli operatori sanitari e dei suoi colleghi dello stesso ospedale di Legnano. Il cosiddetto “vecchio monoblocco” si trova a poca distanza dalla zona fiera e secondo chi ha redatto la missiva è in possesso di due padiglioni realizzati e predisposti 10 anni fa con tutte le attrezzature utili per l’emergenza Coronavirus. Nella lettera si legge che sono già disponibili camere attrezzate per l’ossigeno, una rianimazione e reparti di terapia intensiva che sono chiusi da tempo, “mentre resta aperto e funzionante in una struttura nuovissima un prezioso laboratorio di analisi”. Per questo motivo, a sentire il personale del presidio sanitario alle porte di Milano – che sottolinea di non voler fare polemiche – si tratterebbe di “una soluzione immediata con l’investimento di meno risorse economiche” rispetto gli investimenti previsti per il progetto dell’ospedale nei padiglioni della Fiera. Quelle risorse, invece, “potrebbero essere utilizzate per materiali, dispositivi e per assumere il personale sanitario che servirebbe a gestire più di 500 posti letto che si renderebbero disponibili senza alcuno spreco di risorse e di tempo“. Pertanto, si legge ancora nella missiva, “invitiamo a fare un sopralluogo, a verificare quanto stiamo asserendo sicuri di quanto affermiamo”.
“Forse Bertolaso non è a conoscenza della nostra struttura”
Il documento, che come detto è stato inviato al governatore Fontana, all’assessore al Welfare Giulio Gallera, al direttore generale della ASST Milano Ovest Fulvio Adinolfi e al Commissario straordinario Guido Bertolaso, si rivolge anche all’ex capo della protezione civile ai tempi di Silvio Berlusconi premier: “Sappiamo che la Regione ha chiesto di coordinare la possibilità di costruire un ospedale per pazienti di Covid 19 a Guido Bertolaso e che sta cercando di allestire, presso i padiglioni della ex Fiera di Milano, nuovi posti letto. Probabilmente – si legge nella lettera – il commissario straordinario Bertolaso non è a conoscenza della presenza di una struttura che ha tutte le potenzialità per accogliere velocemente nuovi pazienti proprio qui vicino all’ex zona fiera” e che potrebbe essere “una risorsa per garantire immediatamente, centinaia e centinaia di nuovi posti letto” dedicati ai pazienti colpiti da Coronavirus. “Abbiamo una risorsa – è la chiusa della missiva – e ci aspettiamo che venga attivata per il bene comune di tutta la regione“.
Regione Lombardia: “Altro che pronto, ci vogliono dai 6 ai 12 mesi”
Una lettera che per l’assessore Gallera contiene una notizia falsa: “Il vecchio ospedale di Legnano è inutilizzabile, non è vero come si legge che sarebbe pronto all’uso. Il suo ripristino è una fake news“. A sentire Gallera, inoltre, sono già stati fatti tutti gli approfondimenti necessari, il cui esito è stato uno solo: “Per rimetterlo in funzione l’Asst Ovest Milanese ci ha scritto che sono necessari dai 6 ai 12 mesi“. Proposta bocciata in partenza, quindi. Nelle parole dell’assessore, che ha parlato comunque di “richiesta corretta e legittima”, non mancano tuttavia accenni polemici: “Le forze politiche e sindacali che sollevano la questione ben dovrebbero conoscere le vicende del nosocomio legnanese – ha detto Gallera – Quando si dice non facciamo l’ospedale in Fiera per ripristinare quello di Legnano, sembra più un attacco politico che costruttivo. Noi – ha sottolineato – abbiamo già approfondito e la questione. Si tratta di una struttura chiusa dall’ottobre 2010, sono stati trasferite le strumentazioni verso altri ospedali, disattivate le linee elettriche e gas medicali. Tutto quello che potevamo recuperare lo abbiamo recuperato”. E ancora: “Tra l’altro in questi anni il nosocomio è stato oggetto di numerosi atti vandalici e furti – ha aggiunto il responsabile della sanità lombarda – In questi giorni abbiamo fatto una verifica finalizzata ad un utilizzo parziale. E l’Asst Ovest ci ha relazionato scrivendo che non è utilizzabile – ha concluso Gallera – ed evidenziando tutta una serie di apparecchiature da acquistare e tanti servizi da riattivare, oltre le opere murarie. Altro che ‘pronto e utilizzabile‘ come scrive qualcuno”.
Ospedale Fiera Milano, avanti spediti grazie (anche) ai soldi di Berlusconi
Bloccata sul nascere perché “irrealizzabile” l’ipotesi Legnano, va avanti spedito invece il progetto dell’ospedale nella Fiera di Milano, da tempo obiettivo unico e indiscusso della giunta Fontana. Quella di oggi è stata una giornata di grandi progressi, specie economici. Ha fatto scalpore, infatti, la donazione di 10 milioni di euro alla Regione Lombardia da parte di Silvio Berlusconi. “Sono la somma necessaria per la realizzazione del reparto di 400 posti di terapia intensiva alla fiera di Milano” ha fatto sapere Guido Bertolaso. Pur essendo quella più rumorosa, la donazione di Berlusconi non è stata l’unica: anche Moncler ha fatto sapere di essere pronta a mettere a disposizione a sua volta 10 milioni di euro, mentre il governatore Fontana ha tenuto a ringraziare anche Fondazione Invernizzi, Capotrotti, Allianz e Sapio in un punto stampa convocato per illustrare ai cronisti tutti i progressi di un progetto che a questo punto non si potrà più fermare. Sia per possibilità economiche (oltre 40 i milioni arrivati) che soprattutto per una chiara volontà politica.
Fontana: “Sono ottimista”. Salvini: “Sarebbe vero miracolo italiano”
“C’è stata una notevole accelerazione per la realizzazione dell’ospedale in Fiera Milano. Sono ottimista, aspettiamo le ultime risposte sui respiratori” ha annunciato il governatore lombardo, che poi ha spiegato come nella “riunione operativa del team di Bertolaso con i nostri tecnici e gli assessori” siano stati “costituiti gruppi specifici per le varie esigenze, dal reperimento dei macchinari, dei medici, alla definizione del progetto”. Restano delle difficoltà tecniche, prima fra tutte – come detto dallo stesso presidente lombardo – quella del reperimento dei respiratori necessari per far funzionare la struttura. Il “recupero deve avvenire nei prossimi tre-quattro giorni, almeno l’ordine, non si può aspettare settimane” ha sottolineato Giulio Gallera: “Noi – ha detto – lavoriamo sulle ore. Ieri eravamo quasi a zero posti letto di terapia intensiva. Quando alle dieci è arrivata la notizia di questi trenta respiratori (dalla Croce Rossa di Milano, ndr) io mi sono quasi messo a piangere per la tensione della giornata e per la bellissima notizia“. In serata, poi, Fontana ha assicurato che dal governo ci sarà “massima collaborazione”: parole pronunciate dopo una videoconferenza con il ministro Francesco Boccia e il Commissario Domenico Arcuri. “Il Governo ci ha assicurato il massimo della collaborazione per la realizzazione dell’hub dedicato ai pazienti di Coronavirus, nei locali messi a disposizione dalla Fiera di Milano. Sarà una struttura, come ho detto sin dal primo giorno a servizio delle esigenze di tutto il Paese per far fronte a questa emergenza” ha detto il governatore. Che già pregusta quello che il leader del suo partito (Matteo Salvini) ha già definito “un miracolo italiano”.