Fatti a motore

Coronavirus, il governo inglese chiede ai costruttori auto di produrre ventilatori. Coinvolte JLR, Honda, Ford e Rolls-Royce

A Downing Street sono molto preoccupati per la carenza di posti di terapia intensiva nel paese: solo 5.000. Dunque hanno sollecitato l'intervento dell'industria manifatturiera e automotive a supporto della lotta all'epidemia

Pochi giorni fa avevamo raccontato la soria di Byd, il settimo marchio automobilistico cinese, che ha in parte riconvertito le proprie linee e ora è divenuto il primo fabbricante di mascherine e gel disinfettante al mondo. Dando il proprio contributo essenziale alla lotta contro il Coronavirus. Ebbene, ora potrebbe toccare alle aziende automobilistiche di Sua Maestà dare una mano alla Gran Bretagna, che dispone solamente di poche migliaia di posti di terapia intensiva in tutto il paese. ”il Regno Unito ha solo 5.000 ventilatori. Pensiamo di avere bisogno molte volte di più di questa quantità”, ha dichiarato il segretario alla salute Matt Hancock a Sky News.

Il quotidiano Times Of India, infatti, ha riferito di un abboccamento tra i rappresentanti del governo inglese e quelli del gruppo Jaguar-Land Rover, riguardo alla possibilità anche in questo caso di una riconversione parziale degli impianti produttivi. “Ci è stato chiesto aiuto per la produzione di ventilatori per terapia intensiva nell’ambito delle discussioni in corso con il Governo. Come azienda britannica, naturalmente, faremo tutto il possibile per supportare la comunità in questa situazione senza precedenti”, ha fatto sapere il responsabile degli affari societari di JLR Joan Chesney.

In realtà, come riporta il magazine Autocar, pare che da Downung Street siano arrivate richieste simili a diversi altri attori dell’industria automotive operanti in Inghilterra, come Ford, Honda, Rolls-Royce e JCB (veicoli agricoli e da cantiere). Il governo ha infatti spiegato che ”prepararsi alla diffusione dell’epidemia di coronavirus è una priorità nazionale e stiamo invitando l’industria manifatturiera e tutti coloro che dispongono di competenze pertinenti e che potrebbero essere in grado di aiutare a riunirsi per aiutare il Paese ad affrontare questa crisi”.