Il più grande fondo speculativo del mondo scommette miliardi contro il Vecchio Continente con la tecnica delle vendite allo scoperto: più i titoli scendono, più guadagna. Nel mirino società francesi e tedesche, ma anche tre italiane. Il fondatore Ray Dalio vive da guru nei boschi vicino New York e ha costruito il successo sulla strategia “pure alpha”
Mentre tutto il mondo combatte contro la pandemia c’è anche chi pensa di guadagnarci sopra. E lo fa alla grande, puntando 14 miliardi di dollari su un ulteriore crollo delle borse europee e delle aziende quotate. Il più grande fondo speculativo del mondo, Bridgewater, ha piazzato una serie di puntate miliardarie contro il Vecchio Continente. La tecnica è quella delle vendite allo scoperto, ossia si vendono titoli senza possederli con l’impegno ad acquistarli e consegnarli in una data futura prestabilita. Se nel frattempo il prezzo scende si guadagna sulla differenza. Il problema è che in questo modo si amplificano le spinte al ribasso di titoli, che vengono effettivamente venduti, aggravando gli effetti della crisi in corso. Ma per chi fa investimenti speculativi l’importante è che i mercati si muovano, verso l’alto o verso il basso cambia poco. Per questo martedì la Consob ha vietato per tre mesi le vendite allo scoperto per tutte le azioni negoziate sul mercato regolamentato italiano. Misure eccezionali sono state prese anche dall’Esma e dalle autorità di vigilanza di Spagna, Francia e Belgio.
Più nel dettaglio, Bridgewater ha scommesso 5,2 miliardi su un calo di 16 società quotate francesi, 4,8 miliardi contro aziende tedesche, 1,7 miliardi contro 5 olandesi e circa 2 miliardi su 5 società spagnole e 3 italiane. In particolare nel mirino del fondo ci sono il gruppo tedesco di software SAP, sul cui ribasso Bridgewater ha puntato un miliardo di dollari. Poi il produttore olandese di semiconduttori ASML contro cui ha lanciato una fiche da 715 milioni. Già all’inizio del 2018, Bridgewater aveva scommesso forte contro l’Europa. In particolare vendite allo scoperto su azioni come Eni, Enel, Intesa Sanpalo, Unicredit. In tutto una puntata da 2,6 miliardi di euro. Andò bene, perché nel corso dell’anno il listino italiano perse circa il 17%.
La strategia “pure alpha” – Bridgewater ha costruito il suo successo su una tecnica battezzata “pure alpha” che scollega gli investimenti dall’andamento generale del mercato. Le puntate al ribasso fanno parte di questa strategia. Con questa tecnica il fondo gestisce 160 miliardi di dollari di investimenti ed era riuscito a superare indenne le crisi degli ultimi anni. Nel 2008 il fondo era addirittura riuscito a guadagnare oltre l’8%. Ma il gruppo si è dimostrato vulnerabile all’ultima emergenza. Il suo fondo principale “Pure Alpha 1” ha perso circa il 20% in un mese. Anche “Alpha 2” ha lasciato sul terreno il 13%, un calo che va ad aggiungersi al meno 8% dei primi due mesi del 2020.
Il fondatore “guru” – Ray Dalio, fondatore e guida di Bridgewater, è un personaggio curioso. Pratica ed invita a praticare la meditazione trascendentale, ha stabilito la sede del suo fondo non nella caotica Manhattan ma sopra un torrente nei boschi vicini a New York. Da qualche anno ha deciso di ergersi a maestro di vita. Ha pubblicato il libro “Principi” in cui non elargisce solo consigli di investimento ma anche ricette esistenziali pop, una specie di “Scientology” della finanza. Si leggono massime a piena pagina e a caratteri cubitali del tipo “MALE PERMETTERE AL DOLORE DI OSTACOLARE IL PROGRESSO”, “BENE IMPARARE A GESTIRE IL DOLORE PER PRODURRE PROGRESSO”. Oppure: “MALE NON ESSERE RESPONSABILI DEL PROPRIO OPERATO E NON CHIAMARE GLI ALTRI A RENDERE CONTO DEL PROPRIO”, “PRATICATE L’APERTURA MENTALE RADICALE, FATE I CONTI CON LA REALTÀ E ACCETTATELA”, “IL TEMPO È COME UN FIUME” e così via.