L’esercito porta via le bare dal cimitero del Bergamo, dove non c’è più posto per le vittime del coronavirus. Le salme verranno trasferite in diversi comuni che si sono resi disponibili ad accertarle, saranno cremate e quindi i resti rientreranno in Lombardia per essere affidati alle famiglie.
Sono circa una sessantina le bare che i militari hanno prelevato dal cimitero del capoluogo della provincia più colpita dal Covid-19. Trentuno saranno portate a Modena, le altre ad Acqui Terme, Domodossola, Parma, Piacenza e diverse altre città che si sono rese disponibili e che sono state ringraziate dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che ha scritto ad ogni sindaco una lettera.
“In un momento tragico la vostra collaborazione e vicinanza è encomiabile”, scrive il primo cittadino.”I decessi sono, purtroppo, numerosi – aggiunge Gori – e il nostro cimitero è in notevole sofferenza; la maggioranza delle famiglie ha scelto la pratica di cremazione dei propri defunti”. Una decisione, si legge ancora, di fronte alla quale Comune e società che gestiva l’impianto “si trovano nella impossibilità oggettiva di gestire in modo ordinario la drammatica situazione venutasi a creare, pur lavorando ininterrottamente”.
Con questo trasferimento Bergamo, si fa sapere dal Comune, torna alla normalità nella gestione dei defunti. Una gestione che nello scorso week end ha visto una crescita esponenziale, dovendo fare il cimitero della città da punto di raccolta per tutta la provincia. Da qui la necessità di utilizzare la chiesa e altri locali, in alcuni casi delle tende, per stipare le bare.
“Il forno crematorio di Bergamo, lavorando a pieno regime, 24 ore su 24, può cremare 25 defunti. È chiaro che non si poteva reggere ai numeri dei giorni scorsi”, viene precisato da fonti del Comune. Inoltre le agenzie funebri non erano più in grado di gestire il servizio, alcune sono chiuse perché i dipendenti si sono ammalati e quindi il Comune attraverso la propria società ‘Bergamo Onoranze Funebri’ ha dovuto sopperire.