Il direttore del dipartimento emergenze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Michael Ryan, si è soffermato sul caso italiano spiegando anche che l'alto numero di vittime è legato anche, ma non solo, a due fattori: l'età media elevata della popolazione e il fatto che il Paese è stato il primo in Europa a dover fronteggiare una situazione di emergenza
I medici italiani stanno facendo un miracolo. Il direttore del dipartimento emergenze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Michael Ryan, ha indicato l’Italia e in particolare il personale medico impegnato nella lotta al coronavirus come un esempio di eccellenza in campo sanitario: “Il numero di pazienti entrati in terapia intensiva per il coronavirus e salvati da medici e infermieri in Italia è un miracolo”, ha detto elogiando “l’incredibile forza e coraggio” del personale sanitario. Ma ha lanciato un avvertimento: “È responsabilità dei governi proteggere gli operatori sanitari in prima linea con i dispositivi di protezione individuale”.
Proprio l’Italia è stata presa ad esempio per studiare le caratteristiche del virus, ha fatto capire Ryan nel consueto briefing con i giornalisti a Ginevra, spiegando che l’alto numero di vittime nel nostro Paese è legato anche, ma non solo, all’età media elevata della popolazione: “Il profilo di età della popolazione italiana ha un ruolo – ha continuato – Di solito siamo abituati a pensare che gli italiani siano fra i popoli più longevi, ma sfortunatamente in questa crisi avere una popolazione anziana non aiuta”.
Il Paese ha anche pagato il fatto di essere stato il primo, in Europa, a dover affrontare l’emergenza, quando ancora ogni provvedimento rappresentava un primo tentativo di contrasto della pandemia: “L’Italia ha effettuato molti test ed è andata incontro alla prima ondata di contagi molto prima degli altri Paesi europei – ha aggiunto – Anche per questo vediamo molte morti e molte persone in terapia intensiva, perché a volte la situazione si prolunga anche oltre le 4 settimane dopo che l’infezione ha inizio. Ci sono medici e infermieri enormemente coraggiosi che stanno operando con numeri incredibili, come gli oltre 2mila pazienti in terapia intensiva”.
Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha snocciolato i numeri della tragedia, con i casi mondiali che hanno superato quota 200mila, con oltre 8mila morti. E ha lanciato un avvertimento a tutti i Paesi: “Non pensare che la tua comunità non sarà colpita dal Covid-19. Preparati come se lo sarà. Non pensare che non sarai infettato, preparati. Ci sono molte cose che i Paesi possono fare. Questo coronavirus rappresenta una minaccia senza precedenti. Ma è anche un’opportunità senza precedenti di unirci contro un nemico comune”.
Un messaggio particolare è stato inviato ai Paesi africani, i meno colpiti dalla pandemia ma che, a causa delle strutture sanitarie in alcuni casi molto carenti, rischiano di pagare un prezzo molto alto. “Il nostro migliore consiglio all’Africa è prepararsi al peggio. Il mio continente deve svegliarsi, abbiamo visto cosa è successo negli altri Paesi e continenti”, ha detto Ghebreyesus invitando a cancellare immediatamente assembramenti di massa.
Il direttore ha poi aggiornato sullo studio che l’Oms e i suoi partner stanno redigendo per “mettere a confronto i trattamenti testati in diversi Paesi contro il coronavirus”: “Ci permetterà di sapere quali sono i trattamenti più efficaci”, ha detto. Poi ha concluso aggiornando sulle cifre del fondo di solidarietà: “Il Fondo di solidarietà di risposta al Covid19 ha raccolto oltre 43 milioni di euro da oltre 173.000 individui e organizzazioni”.