Prima Montebello Jonico, ribattezzata la “Codogno calabrese”, e poi San Lucido. In contemporanea ecco Moliterno, in Basilicata. I governatori Jole Santelli e Vito Bardi hanno firmato tre ordinanze per disporre la chiusura dei due Comuni in provincia di Reggio e Cosenza e di quello in provincia di Potenza nel tentativo di fermare quelli che ormai sono a tutti gli effetti due focolai.

“Una misura che si è resa necessaria a seguito del numero di casi di positività al Coronavirus registrati fra ieri e oggi” ha detto la Santelli. L’ordinanza prevede il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui presenti, il divieto di accesso e la sospensione della attività degli uffici pubblici. “Viene comunque garantita – spiega la governatrice – l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità”. Da oggi, infatti, gli unici autorizzati a varcare i confini comunali ed entrare, quindi, a Montebello e a San Lucido sono “gli operatori sanitari e socio-sanitari – aggiunge Santelli – il personale impegnato nelle attività collegate all’emergenza, gli esercenti che hanno attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali ma tutti avranno l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. L’ordinanza consente il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.

Di Montebello, un paesino collinare con seimila abitanti a 500metri di altezza dal mar Jonio, era l’unica vittima calabrese del coronavirus, l’ex dipendente comunale morto il 15 marzo. I medici del 118 lo avevano visitato a casa e stando a quanto si apprende gli avrebbero diagnosticato solo una brutta bronchite. Qualche giorno dopo, però, le sue condizioni sono peggiorate ed è morto durante il tragitto verso l’ospedale Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo. Il tampone, eseguito dopo il decesso, è risultato positivo e per i familiari è stato disposto l’isolamento. L’ordinanza regionale comprende anche le frazioni di Saline Joniche, Fossato e Masella, dov’era residente l’impiegato del comune. In queste ore, la prefettura di Reggio Calabria sta cinturando la zona impedendo ogni via di accesso. La principale è la strada collegata alla statale 106 jonica.

Stando a quanto trapela dalle persone impegnate nell’organizzare il blocco il focolaio di Montebello, il contagio è partito da “un commerciante ed autotrasportatore di animali proveniente dall’Emilia Romagna”. Sarebbe stato lui il “paziente zero” (oggi ricoverato in terapia intensiva al Grande ospedale metropolitano di Reggio) che ai primi di marzo, quando ancora l’emergenza doveva esplodere, si è recato negli uffici comunali per una pratica amministrativa. La morte dell’impiegato comunale ha anticipato di qualche ora il risultato positivo dei tamponi eseguiti su altri dipendenti dell’Ente ma anche sulle persone che hanno avuto accesso agli uffici comunali. Tra questi c’è il sindaco di Montebello Ugo Suraci, da quel giorno in isolamento domiciliare. Su facebook, il primo cittadino ha scritto: “Grazie a tutti voi che avete voluto riservarmi il vostro pensiero e vostro affetto, mi hanno dato la forza di reagire. Io sto facendo le terapie, non ho febbre e mi sento abbastanza bene. Mi raccomando, state in casa, rispettate le regole ed uscite solo per motivate ragioni. A presto. Andrà tutto bene, ma dobbiamo metterci il nostro impegno, il nostro coraggio e la nostra forza”.

Il rispetto dell’ordinanza regionale è stato affidato alle forze dell’ordine e alla protezione civile. Chi sta gestendo le procedure all’Ansa ha dichiarato che “a Montebello Jonico è necessario spegnere nel più breve tempo possibile quello che appare ormai un inequivocabile focolaio. Non vi è dubbio che bisogna anche approntare altrettanto efficacemente, come a Codogno, ogni azione capace di alleviare i disagi, soprattutto degli anziani e di affetti da patologie extra Covid-19, assicurando l’ordinaria fornitura di farmaci e di generi alimentari aiutando così la popolazione a rimanere in casa fino all’esclusione di ogni dubbio di ulteriori contagi. E tempo ce ne vorrà”.

Lo stesso provvedimento che la presidente della Regione Calabria ha adottato per Montebello Jonico e per San Lucido, il governatore della Basilicata Vito Bardi lo ha firmato per il comune di Moliterno, in provincia di Potenza, dove risultano cinque casi di coronavirus. Un numero basso se rapportato al dramma che sta vivendo il paese ma altissimo se si considera che in Basilicata sono 20 le persone contagiate dal Covid-19, il doppio rispetto a due giorni fa.

Il 25% dei positivi al coronavirus, quindi, proviene dal comune di Moliterno, da oggi in isolamento. Ad aggravare la situazione c’è il fatto che tra i contagiati residenti a Moliterno c’è pure uno pneumologo. Il medico, risultato positivo al tampone, presta servizio nell’ospedale di Villa D’Agri che adesso è stato sottoposto alle operazioni di sanificazione. I 25 pazienti ricoverati nell’ospedale “San Pio da Pietrelcina” sono stati trasferiti in altri ospedali lucani, al San Carlo di Potenza e nella struttura di Lagonegro. Intanto dodici sindaci della Val d’Agri hanno chiesto al governatore Vito Bardi e al presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala misure restrittive in tutto il comprensorio compreso il divieto di spostamento delle persone e dei mezzi da un paese all’altro.

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